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La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno

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MAROCCO

Diario di viaggio: in auto, in dromedario o a piedi tra deserti, canyon e caotici mercatini
Itinerari di viaggio, escursionismo, kayak e vela in Italia e nel mondo

MAROCCO: FOTO E DIARIO DI VIAGGIO

Qui sotto alcune delle foto più affascinanti dal Marocco e un divertente e interessante diario di viaggio, pieno di informazioni e aneddoti, che descrive l'intero itinerario. Se non le avete ancora lette, date un'occhiate alle informazioni di viaggio e alla mappa dell'itinerario qui: www.wildtrips.net/marocco.htm.

Ait Ben Haddour
Ait Ben Haddour - Questa fortezza e la cittadella costituiscono un ottimo inizio per un viaggio in Marocco.

DIARIO DI VIAGGIO IN MAROCCO

Ero già stato in vacanza in Marocco, ma non a Marrakesh e dintorni, le zone forse più affascinanti del paese. Quattro amici e io decidemmo così di rimediare a tale grava mancanza. Atterrati all’aeroporto di Marrakesh ritirammo l’auto a noleggio e partimmo subito in direzione Ait Benhaddou, la prima tappa del nostro itinerario di viaggio un po' pianificato e molto improvvisato.
La strada percorreva selvaggi paesaggi montani e quando arrivammo nei pressi della meta s’iniziò davvero col botto: dalla strada si godeva di una vista da cartolina.

Ait Ben Haddour
Ait Ben Haddour - Un luogo così fotogenico che è stato teatro di diversi film Hollywoodiani.
Ait Benhaddou è infatti un paese di case di fango circondato da spoglie colline. La cittadella, arroccata in posizione spettacolare su uno dei colli, è bella, famosa e protagonista di diversi film.
Parcheggiammo e, per raggiungere la cittadella, percorremmo a piedi le viuzze del villaggio color sabbia ai suoi piedi. Respirammo subito l’atmosfera unica del Marocco. Un paese ricco di bellezza e di storia, dove tutti i sassi, le capanne e i cous-cous emanano un’aura di cultura marocchina. Per lo straniero, il viaggio diventa così un continuo susseguirsi d’emozioni.
Ait Ben Haddour
Ait Ben Haddour
Una volta attraversato il villaggio, ci trovammo in una piana pietrosa con di fronte la maestosa rocca. Guadammo un ruscello e iniziammo a esplorare la cittadella. Stupiti dall’imponenza della fortezza, ma anche dalle decorazioni nelle sue mura fangose, la visitammo fino a goderci il primo tramonto della nostra vacanza.
Riprendemmo l’auto e ci fermammo presto, non appena notammo un alberghetto, in un villaggio malridotto con un mercato vivace e un'atmosfera allegra.
La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno
La nostra prima cena marocchina fu nel ristorante più appiccicoso della Galassia. Assieme a un carrello con fagiolame, piadine e carne arrivarono dei gatti che iniziarono a strusciarsi su di noi. Oltre a farci delle grosse risate apprezzammo molto le pietanze, tutte estremamente gustose. Si sa che lo sporco condisce meglio di qualsiasi altra cosa.
Il diario di viaggio continua nella vicina Ouarzazate.
Ouarzazate
Ouarzazate - E' meno famosa e attrae meno turisti, ma anche questa cittadella non è affatto male.
La parte storica di Ouarzazate era dotata di una fortezza e di case color sabbia come Ait Benhaddou. Non era altrettanto spettacolare, ma ci piaceva lo stesso: anzi, essendo abitata, era più caratteristica della fortezza-monumento di Ait Benhaddou.
Ouarzazate
Ouarzazate
La meta successiva del nostro itinerario di viaggio nel Marocco central era la valle del Dades, che raggiungemmo attraversando minuscoli villaggi di catapecchie, fiumi in secca, pianure brulle e qualche piccola fortezza color sabbia ammucchiata qua e là. Lungo il nostro itinerario di viaggio contammo circa 1708946,3 fortezza.
Dades
Fortezza nel Dades - Questa valle presenta campi verdi e montagne rosse, ed è uno dei luoghi più belli e autentici da visitare in questa zona del Marocco.
La valle del Dades è racchiusa tra montagne rosse. Al suo interno, trovammo villaggi e campi coltivati dato che il Dades è una delle poche aree fertili in questa parte del Marocco. Percorremmo in auto la valle, buttando lo sguardo a destra e a sinistra per ammirare il paesaggio, fino a quando questa divenne un canyon. La strada saliva a tornanti e s’arrivò a godere di belle viste su tutto il Dades.
Dades
Dades
Tornando indietro, dopo un buon pranzo con couscous e tajine e altri piatti tipici, decidemmo di fare la prima camminata del nostro itinerario di viaggio in Marocco. Erano le tre del pomeriggio quando parcheggiammo e decidemmo di salire su un monte a caso di quelli vicini. Partimmo di buona lena, prima attraversando dei campi coltivati e della vegetazione, poi inerpicandoci per delle pietraie sempre più scoscese. Inutile dire che incontrammo degli spettacolari forti diroccati! Dopo un paio d’ore arrivammo in cima al monte. Notammo con piacere che quella cresta separava la valle del Dades da uno sconfinato spazio pianeggiante: potemmo così ammirare un ampio panorama a 360 gradi che andava dai campi coltivati alle catene di montagne rosse fino a un deserto roccioso. Davvero meraviglioso.
Dades
Dades - Dalla cima di una montagna, al termine di una camminata spettacolare.
Dades
Dades
Dopo un meraviglioso tramonto (era inizio novembre, quindi le giornate erano abbastanza corte) tornammo a valle col buio, ma miracolosamente alla fine ritrovammo l'auto.

Lasciammo la valle del Dades e ci dirigemmo verso le gole del Todra, la meta seguente del nostro itinerario di viaggio marocchino. Seguimmo una strada in salita fino a fermarci in un paesino con un paio di hotel. Dormimmo nell’hotel più squallido, ma cenammo in quello più chic, dove c’ingozzammo di carni e verdure stufate e couscous e un mucchio di buoni intrugli, una delle migliori cene della vacanza.
Al mattino esplorammo le affascinanti gole del Todra. Superato l’impressionante canyon che rende famose queste gole, continuammo fino a raggiungere un altopiano isolato e selvaggio, con villaggi berberi appollaiati ai piedi delle montagne.
Gole del Todra
Gole del Todra - Un'altra ottima destinazione per del trekking tra le montagne.
Partimmo poi per una lunga camminata, descritta in due righe sulla Lonely Planet. A sorpresa, riuscimmo a seguire abbastanza bene il sentiero. Dopo avere svalicato brulle montagne scendemmo nella valle del Todra, attraversando campi coltivati e un villaggio prima d’arrivare sulla strada principale e quindi, con un ultimo sforzo, di nuovo nel canyon e alla macchina.
Gole del Todra
Gole del Todra
Il nostro itinerario di viaggio in Marocco continuò verso la pianura e poi in direzione di Merzouga. La sera, ci fermammo a dormire in un hotel a caso, spendendo poco come sempre.
Il giorno dopo vedemmo villaggi caratteristici e fortezze prima d’arrivare alle porte delle dune sabbiose del deserto di Merzouga. Nei pressi di Erfoud prima e direttamente a Merzouga poi andammo a informarci in un hotel su come visitare le dune. Ci fu proposta una gita in cammello, in carovana, fino a un campo tendato in mezzo al deserto, dove avremmo cenato e dormito. Dopo le dovute trattative sul prezzo, accettammo.
Dune di Merzouga
Dune di Merzouga - Una gita in cammello nel deserto di Merzouga è memorabile, soprattutto se si dorme in un campo tendato tra le dune.
Il dromedario è un animale assai posato, non ha colpi di testa, obbedisce docilmente. Cavalcammo finché gli edifici alle nostre spalle scomparvero e ci trovammo circondati da dune sempre più alte. I colori andavano dal giallo a un tenue rosso, interrotto talvolta dal verdino spento di alcuni cespugli tristi, soli e assetati.
Il campo tendato in mezzo al deserto era spazioso, ma eravamo solo in una decina di viaggiatori in vacanza in quel punto del deserto marocchino.
Dune di Merzouga
Dune di Merzouga
Facemmo una camminata tra le dune circostanti e mentre il tramonto portava sensazionali colori caldi conoscemmo il beduino che gestiva il campo. Al mattino ammirammo ancora il panorama e ripartimmo sui nostri puzzolenti cammelli. Arrivati in città decidemmo d’affittare i quad. Preceduti da una guida sul suo quad, ci lanciammo in salite e discese sulle dune. Fu divertente, anche se un po’ costoso.
Merzouga Desert Quad
Quad nel deserto di Merzouga
Riprendemmo la Peugeout “300 e qualcosa” e la vacanza continuò attraversando un terreno sempre brullo fino all’animata cittadina di Rissani, con un mercato vivace e caratteristico. Dopo Rissani il paesaggio diveniva quasi lunare, con scure pianure pietrose circondate da montagne spoglie. Ricomparve poi un po’ più di verde, quindi dei villaggi con gli immancabili forti. Arrivammo infine alla destinazione seguente del nostro itinerario di viaggio in Marocco, la valle del Draa, più ampia e fertile di quella del Dades.
Draa Valley
Valle del Draa - Più ampia e più verde del Dades, la valle del Draa ospita ottimi datteri e, inutile dirlo, pittoresche fortezze.
Era ricca di palmeti e di altra vegetazione, in particolare piante da dattero. Tra le città di case antiche color sabbia ormai decadute, la più affascinante presentava un’imponente roccaforte che s’elevava su vasti campi coltivati. C’erano caratteritiche mulattiere, acqua canalizzata in modo molto artigianale, contadini che trascinavano degli asini carichi di sterparglie e i più buoni datteri che si potessero desiderare.
Draa Valley
Valle del Draa
Draa Valley
Valle del Draa
Ci fermammo a dormire a Zagora in un hotel che era stato elegante, ma era ormai decadente.
Il mattino dopo partimmo per Marrakesh, dove arrivammo dopo il solito piacevole on the road tra paesaggi rustici e paesini caratteristici. Arrivammo nel pomeriggio e scegliemmo un albergo economico consigliato dalla Lonely Planet, a due passi dalla piazza principale di Marrakesh, Jemaa-el-Fnaa, tipica meta di vacanze.
Marrakech
Marrakech, Jamaa el-Fna - La piazze principale di Marrakech è probabilmente uno dei posti più vivaci dove cenare.
Questa piazza è piena di baracchini che offrono da mangiare. All’ora di cena, era una guerra per accaparrarsi i clienti. Mangiammo piuttosto bene, cercando d’evitare le trappole turistiche. Girammo per l’ampia e vivace piazza e i dintorni prima d’andare a dormire.
Il giorno dopo fu interamente dedicato alla visita di Marrakesh, coi suoi mercatini caratteristici, i bei vicoletti del centro, le moschee e i monumenti. Siccome nel nostro itinerario di viaggio in Marocco volevamo vivere momenti autentici con la popolazione locale, la sera io e un altro c’infilammo nella più malfamata sala giochi di Marrakesh, in un quartiere isolato in cui ovviamente non c’erano turisti, per sfidare a calciobalilla i ragazzi locali. Nel complesso, Marrakesh è una città meravigliosa tanto per l’architettura quanto per la gente, dove stradine caratteristiche e vivacità vanno di pari passo.
Marrakech
Marrakech
Il giorno dopo ci dividemmo: tre di noi rimasero a Marrakesh per godere di massaggi e bagni turchi. Io e un altro prendemmo l’auto e guidammo per un’ora e qualcosa verso Essaouira, bella cittadina che dovrebbe far parte di ogni itinerario di viaggio in questa zona del Marocco.
Infatti, Essaouira è una bella città sulla costa atlantica, famosa soprattutto per il surf. Ha però anche un bel porto pieno di pescherecci e una cittadella in spettacolare posizione panoramica sul mare. Presso dei baracchini sul lungomare si può mangiare pesce fresco a buon prezzo – come sempre bisogna trattare e spostarsi da un ristoratore all’altro per ottenere degli sconti.
Essaouira surf
Surf a Essaouira - Una bella città di pescatori con ottime possibilità per il surf.
A questo punto di tale diario di viaggio, scrivo volentieri una considerazione meteorologica. Il Marocco è caldo e soleggiato, e nel corso della nostra vacanza autunnale era stato possibile metterci a torso nudo a prendere il sole ovunque, sulle dune, nelle oasi, in città… L’unico posto troppo fresco per la tintarella era appunto la ventosa costa atlantica. Lo tenga a mente chi vuole abbronzarsi. Facemmo surf nell'Oceano Atlantico, ma con la muta, perché senza avremmo sofferto troppo freddo!
Dopo il surf andammo a vedere gli enormi dromedari che vagavano per la spiaggiona oceanica.
Essaouira
Essaouira
Essaouira
Essaouira
Raggiugemmo gli altri e trascorremmo la serata nella Marrakesh moderna, in un locale chic.
La cena costò una ventina d’euro, ma era notevole. C’era la discoteca, che offriva alcolici, e, al piano di sopra, c’erano danzatrici del ventre e diverse escort che s’accompagnavano ad anziani uomini d’affari.
Purtroppo, era la nostra ultima sera di vacanza. Il giorno dopo un comodo volo low cost ci riportò in Italia. Eravamo entusiasti del viaggio, uno dei più ricchi di sensazioni nonché uno dei più economici; una settimana a 500 euro a testa tutto incluso, dal volo ai pasti ai souvenir.
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