Benedict Allen, nato nel 1960 in Inghilterra, è uno degli esploratori britannici più rinomati del suo tempo. Conosciuto per le sue avventure senza l'ausilio di tecnologie moderne come GPS o telefono satellitare, Allen ha spesso enfatizzato l'importanza dell'immersione nelle culture locali e dell'apprendimento dalle popolazioni indigene. La sua filosofia di esplorazione si basa sull'idea di "esporre se stessi al mondo per capirlo meglio".
Cresciuto in una famiglia avventurosa, Allen scoprì la sua passione per l'esplorazione leggendo le storie di pionieri come David Livingstone e Captain Cook. Dopo essersi laureato presso l'Università di East Anglia in Inghilterra, decise di intraprendere la sua prima grande avventura: attraversare l'Amazzonia a piedi. Questa spedizione avrebbe segnato l'inizio del suo viaggio come esploratore professionista e avrebbe gettato le basi per le sue future esplorazioni.
Il tentativo iniziale di Allen di attraversare l'Amazzonia fu un'apprendistato nel vero senso della parola. Durante la traversata, si affidò a guide locali e visse con vari gruppi indigeni. Imparò i fondamenti della sopravvivenza nella giungla e formò un legame speciale con i popoli nativi, in particolare con gli Yaqua e i Matses. Un aneddoto famoso di questa spedizione riguarda il momento in cui Allen è stato costretto a mangiare il proprio cane per sopravvivere, una decisione che lo ha profondamente segnato e che ha spesso ricordato nelle sue narrazioni.
Non limitandosi alla giungla, Allen intraprese anche una significativa spedizione attraverso il deserto di Gobi. Senza compagnia, tranne quella dei suoi cammelli, attraversò uno dei terreni più inospitali del mondo. Questa esperienza solitaria gli insegnò non solo a sopravvivere in condizioni estreme, ma anche a riflettere sul proprio interiore, un tema ricorrente nelle sue avventure e nei suoi scritti successivi.
Forse una delle sue spedizioni più difficili fu l'esplorazione delle remote regioni della Papua Nuova Guinea. Qui, Allen cercò di trovare e interagire con le tribù isolate, vivendo tra di loro e apprendendo le loro tradizioni. Fu durante questa spedizione che Allen sperimentò forse il suo momento più pericoloso: fu dato per disperso e si pensava fosse morto quando non riuscì a ritornare come previsto. Fu ritrovato malato e estremamente debilitato, ma ancora vivo, dimostrando ancora una volta la sua resilienza e determinazione.
Oltre alle sue spedizioni, Benedict Allen ha scritto numerosi libri che documentano le sue avventure e le lezioni apprese durante i suoi viaggi. È anche un oratore apprezzato e ha partecipato a diversi programmi televisivi, diffondendo la sua conoscenza e passione per l'esplorazione. La sua capacità di condividere le storie delle culture indigene con un pubblico globale ha contribuito a sensibilizzare sull'importanza della conservazione e del rispetto delle diverse culture e ambienti.
Benedict Allen è sempre rimasto fedele alla sua filosofia di base di "esporre se stessi al mondo" e la sua vita è un testamento vivente del potere e dell'importanza dell'esplorazione umana. Attraverso i suoi viaggi estremi e la sua scrittura eloquente, Allen non solo ha mappato terre sconosciute, ma ha anche tracciato un percorso per comprendere meglio il nostro mondo e le sue meravigliose diversità culturali.
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