Francis Chichester nacque il 17 settembre 1901 ad Shirley, vicino a Londra, ma crebbe nel Devon, in Inghilterra, dove sviluppò un precoce interesse per la navigazione. La sua famiglia apparteneva alla classe media, suo padre era un pastore anglicano. Chichester visse la sua infanzia spostandosi frequentemente a causa delle numerose parrocchie in cui serviva il padre. Nonostante le sfide finanziarie, il giovane Francis mostrò una forte inclinazione verso l'avventura, cosa che lo caratterizzò per tutto il resto della sua vita.
Alla fine degli anni '20, Francis Chichester emigrò in Nuova Zelanda, dove iniziò a costruire la sua fortuna. Tornato in Inghilterra con una discreta somma di denaro, investì nella nascente industria dell'aviazione. Divenuto pilota, Chichester realizzò diverse imprese significative, tra cui il volo dall'Inghilterra all'Australia nel 1929, per cui ricevette la medaglia dell'Air Force Cross. Durante questo periodo, iniziò a farsi notare come un pioniere dell'aviazione, sperimentando nuovi percorsi e tecnologie.
Dopo aver sperimentato il volo, Chichester si rivolse nuovamente al mare. Affascinato dalla vela dall'età di 18 anni, questa passione lo condusse a compiere la circumnavigazione solitaria del globo. Prima del suo viaggio più famoso, partecipò alla prima OSTAR (Transatlantic Single-Handed Yacht Race) nel 1960, navigando da Plymouth a New York e ottenendo un secondo posto che solo accrebbe la sua fame di sfide.
Il culmine delle avventure di Chichester arrivò quando decise di tentare il giro del mondo in solitaria. Nel 1966, all'età di 65 anni, partì da Plymouth, Inghilterra, a bordo del suo ketch rigato di 16 metri, il Gipsy Moth IV. La sua rotta lo vide dirigere verso sud, passare il Capo di Buona Speranza, attraversare l'Oceano Indiano fino all'Australia, dove fece una pausa significativa a Sydney per riparazioni. Ripartito da Sydney, circumnavigò il Capo Horn, affrontando mari tempestosi e condizioni pericolose, per poi ritornare in Inghilterra. La sua impresa durò 226 giorni e gli valse il titolo di cavaliere dalla Regina Elisabetta II, oltre a un posto d'onore nella storia dell'esplorazione marittima.
Uno degli aneddoti più celebri che coinvolgono Chichester riguarda la sua abilità di navigazione con mezzi limitati. Durante la sua circumnavigazione, si dice che utilizzasse un orologio da polso comune e stelle come principali riferimenti per la navigazione, mostrando una straordinaria abilità nel sextante, uno strumento per misurare l'angolo tra qualsiasi due oggetti visibili. Inoltre, la fervida determinazione di Chichester lo portò a navigare anche quando era gravemente malato di cancro, e i medici gli avevano consigliato contro sforzi fisici intensi.
Francis Chichester morì il 26 agosto 1972 a Plymouth, a seguito di un tumore polmonare. La sua eredità vive non solo nei record che ha stabilito, ma anche nel modo in cui ha ispirato generazioni di velisti e avventurieri. Il Gipsy Moth IV è stato restaurato e rimane un simbolo duraturo del coraggio e dell'avventura umana. La figura di Chichester rimane un'icona nel Regno Unito e nel mondo, un esempio di come la passione e la determinazione possano portare a compiere imprese che sembrano impossibili.
In conclusione, la vita di Sir Francis Chichester è una narrativa di sfida e conquista, di sogni trasformati in realtà attraverso la determinazione e il coraggio. La sua eredità continua a influenzare l'ambito della navigazione e dell'avventura, rendendolo uno degli esploratori più rispettati del XX secolo.
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