Introduzione a Francisco Vásquez de Coronado
Francisco Vásquez de Coronado è stato un esploratore spagnolo il cui nome è indissolubilmente legato alla grande spedizione nel Nord America nel tentativo di trovare le mitiche Sette Città di Cibola. Nato a Salamanca, Spagna, nel 1510, Coronado è partito per il Nuovo Mondo nel 1535, stabilendosi inizialmente in Nuova Spagna (oggi Messico). La sua vita si trasformò da quella di un tranquillo amministratore coloniale in quella di un audace esploratore a seguito della decisione di cercare le leggendarie città d'oro.
L'inizio della carriera in Nuova Spagna
Una volta arrivato in Nuova Spagna, Coronado si sposò con Beatriz de Estrada, figlia di un importante tesoriere della colonia, consolidando così il suo status sociale e le sue connessioni politiche. Coronado acquisì una vasta esperienza come amministratore, diventando governatore della Nuova Galizia, una regione ricca ma turbolenta a nord-ovest del Messico. Durante il suo mandato come governatore, Coronado si dimostrò un abile gestore dei conflitti e un buon amministratore.
La leggenda delle Sette Città di Cibola
La leggenda delle Sette Città di Cibola, sette città ricche d'oro e di altre ricchezze, ispirò Coronado e molti altri avventurieri dell'epoca. Il frate francescano Marcos de Niza, tornando da una spedizione precedente, riportò di aver visto una città chiamata Cibola nell'attuale Nuovo Messico, ignaro che si trattava in realtà di semplici villaggi Zuni. Tuttavia, le sue storie incendiarono l'immaginazione di Coronado e degli altri uomini d'azione in Nuova Spagna, portando alla pianificazione di una grande spedizione.
La Spedizione del 1540-1542
Nel 1540, Coronado lasciò la Nuova Galizia con una grande spedizione composta da circa 300 spagnoli, tra cui cavalieri, fanti, e numerosi sacerdoti, oltre a diverse centinaia di indigeni alleati e servitori. L'obiettivo era duplice: trovare le Sette Città di Cibola e esplorare altre terre al di là per eventuali ulteriori conquiste. Il viaggio iniziale portò il gruppo attraverso l'attuale Arizona e Nuovo Messico, dove Coronado poté vedere con i propri occhi che i villaggi Zuni non erano affatto le città ricoperte d'oro che aveva immaginato.
In cerca del mitico Quivira
Deluso ma non scoraggiato, Coronado non cessò la sua ricerca e seguì le indicazioni di un indigeno chiamato El Turco, che gli parlò di un altro regno ricco, Quivira, situato nelle Grandi Pianure. Durante questa fase dell'esplorazione, la spedizione attraversò una regione immensa, dalle praterie del Texas e Oklahoma fino al Kansas odierno. Anche se alla fine incontrarono la gente di Quivira, non trovarono le ricchezze promesse, scoprendo che El Turco aveva esagerato o inventato le storie per indurre gli spagnoli a portarlo lontano dalle sue terre.
Ritorno e conseguenze
Coronado tornò in Nuova Spagna nel 1542 senza il tesoro che aveva sperato di trovare. La sua spedizione, nonostante fosse stata un fallimento dal punto di vista delle ricchezze e delle conquiste, fu comunque importante per le informazioni geografiche e etnografiche che fornì. Coronado fu anche criticato per alcune delle sue azioni durante l'avventura, incluso il trattamento dei nativi americani. Passò i suoi ultimi anni a Città del Messico, dove morì nel 1554.
Il lascito di Coronado
Il vero tesoro di Francisco Vásquez de Coronado non fu l'oro ma le conoscenze che contribuì a portare al mondo riguardo vaste e diverse regioni del Nord America. Nonostante le sue spedizioni siano considerate un fallimento economico, esse aprirono la strada alle future esplorazioni e influenzarono la comprensione europea del continente americano. La storia di Coronado rimane un affascinante capitolo nell'era delle grandi esplorazioni, simbolo della sfrenata ambizione e della ricerca di nuove frontiere.
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