Michael Asher è un esploratore e storico britannico, noto per le sue estese camminate attraverso alcuni dei deserti più inospitali del mondo. Nato nella città di Stamford, Lincolnshire, Inghilterra, il 17 febbraio 1953, Asher ha perseguito una vita di avventure fin dalla giovane età. Frequenta il Magdalene College Cambridge prima di unirsi alla Brigata Paracadutisti dell'esercito britannico, dove affina le sue abilità nella sopravvivenza estrema. Dopo aver lasciato l'esercito, Asher si dedica completamente all'esplorazione e alla scrittura, combinazione che gli conferisce fama mondiale.
Le prime imprese significative di Asher hanno inizio negli anni '80 quando, affascinato dalla vastità e dal mistero dei deserti, decide di attraversare il Deserto Sudanese a piedi. Accompagnato dalla sua futura moglie Mariantonietta Peru, un'esperta cavallerizza e avventuriera italiana, Asher percorre oltre 1.600 miglia in tre mesi, vivendo totalmente delle risorse del deserto. Questa esperienza forma la base di molte delle sue future esplorazioni e ispira il suo primo libro, "A Desert Dies".
Una delle più famose spedizioni di Asher è l'attraversata del Sahara, intrapresa nel 1986. Con una squadra di cammellieri e Mariantonietta al suo fianco, Asher attraversa il deserto da ovest a est, partendo da Chinguetti in Mauritania e arrivando in Sudan, coprendo oltre 4.500 miglia in otto mesi. Durante questo viaggio, Asher e il suo team si affidano esclusivamente a mezzi tradizionali, senza l'uso di veicoli motorizzati o navigazione GPS. La sua capacità di vivere e muoversi in simbiosi con l'ambiente desertico gli vale grande rispetto tra gli studiosi di culture nomadi e desertiche.
Oltre alle sue traverse desertiche, Michael Asher ha dedicato una parte significativa della sua carriera alla convivenza e allo studio delle popolazioni indigene. Ha trascorso diversi anni con i beduini nel deserto occidentale dell'Egitto e con i guerrieri Massai in Kenya. Il suo lavoro con i Massai, in particolare, ha portato alla pubblicazione di "The Nomads of the Nomads", un approfondito studio sul loro stile di vita tradizionale e le sfide moderne che affrontano.
Oltre all'esplorazione, Asher si è dedicato agli studi storici, concentrando la sua attenzione sulle figure meno comprese della storia coloniale africana. Il suo libro "Khartoum: The Ultimate Imperial Adventure" racconta la storia dell'assedio di Khartoum e del generale Charles Gordon, offrendo una perspettiva critica rispetto alle narrazioni tradizionali. Nonostante alcune delle sue opinioni abbiano suscitato controversie, Asher è sempre stato apprezzato per il suo approccio minuzioso e la sua volontà di sfidare i punti di vista accettati.
Un episodio celebre durante l'attraversata del Sahara riguarda un'occhiata fugace a quello che Asher credeva potesse essere l'Ain Ouarka, una leggendaria sorgente d'acqua che molti ritenevano essere solo un mito. Sebbene non riuscisse mai a ritrovare la sorgente, questo evento ha alimentato molte discussioni e ha rafforzato il fascino del deserto nei suoi racconti.
Le spedizioni di Michael Asher hanno avuto un impatto significativo sulla percezione pubblica dei deserti e dei popoli indigeni che vi abitano. I suoi libri e documentari hanno ispirato generazioni di esploratori e accademici a guardare oltre i pregiudizi comuni e a cercare una comprensione più profonda delle terre remote e delle loro culture. Asher rimane una figura di spicco nel panorama delle esplorazioni e delle avventure internazionali, continuando a influenzare il modo in cui il mondo vede e interagisce con gli ambienti estremi.
Michael Asher rappresenta un esempio eccezionale di come la curiosità e la passione per l'avventura possano portare a scoperte significative sia personali che accademiche. Le sue esplorazioni del deserto, l'impegno verso la convivenza e l'intesa con le culture indigene, e i suoi contributi alla storia sono testimonianze della sua dedizione a esposizione e comprensione del mondo in tutte le sue sfaccettature.
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