La Guida Turistica del Pianeta Terra: un'esilarante avventura dalla Namibia alla Liguria!

La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno

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Pitea di Marsiglia

Biografia e spedizioni di un grande esploratore
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Introduzione a Pytheas di Marsiglia

Pytheas di Marsiglia è una figura enigmatica e affascinante nella storia dell'esplorazione geografica. Vissuto tra il IV e il III secolo a.C., questo esploratore greco antico è meglio conosciuto per il suo viaggio intorno alla Gran Bretagna e per essere uno dei primi a descrivere il nord dell'Europa, comprese le regioni oggi note come Scandinavia e, possibilmente, l'Artico. Originario di Marsiglia, allora una colonia greca nota come Massalia, Pytheas all'Estratto un notevole contributo alla geografia e alla scienza per il modo in cui ha documentato i suoi viaggi, anche se molti dettagli sono andati perduti o sono stati tramandati solo attraverso fonti secondarie.

Il viaggio di Pytheas: partenza e rotta

La cronologia esatta e il percorso del suo viaggio non sono noti con precisione, ma si pensa che Pytheas abbia lasciato Marsiglia intorno al 330 a.C. Probabilmente viaggiò lungo le coste della Spagna e del Portogallo, dopodiché si diresse verso il nord, attraversando la Manica per arrivare nell'odierno Regno Unito. Uno degli aspetti più significativi del suo viaggio fu la circumnavigazione della Gran Bretagna, che gli permise di determinare che si trattava effettivamente di un'isola. Durante questo periodo, raccolse informazioni su una vasta gamma di temi, con un interesse particolare per i costumi locali, il clima e la geografia.

La descrizione del Nord

Uno dei contributi più intriganti di Pytheas riguarda la sua descrizione di ciò che chiamò "Thule", che si ritiene fosse situata a nord della Gran Bretagna. Anche se non è completamente chiaro cosa intendesse Pytheas con "Thule" (potrebbe riferirsi all'Islanda, alle Isole Shetland o alla Norvegia), dichiarò che si trattava del punto più settentrionale raggiungibile, dove il sole non tramontava mai durante il solstizio d'estate e dove il mare si trasformava in una sorta di "poltiglia ghiacciata". Questi racconti sono fondamentali per la comprensione della conoscenza geografica del mondo antico.

Metodologie e strumenti di navigazione

Pytheas è noto anche per il suo uso innovativo di metodi scientifici per registrare le sue scoperte. Usò la gnomonica per determinare la latitudine misurando l'altezza del sole, e forse anche per calcolare la longitudine, un approccio rivoluzionario per l'epoca. Queste tecniche gli permisero di fare stime abbastanza accurate delle dimensioni di ciò che oggi chiamiamo il Mare del Nord, il Baltico e il canale della Manica.

Il ritorno a Marsiglia e l'eredità di Pytheas

Al suo ritorno a Marsiglia, Pytheas scrisse un'opera intitolata "Sulla Terra circonda il Mare", in cui riassunse le sue scoperte. Sfortunatamente, questa opera è andata perduta e la maggior parte di ciò che sappiamo su di lui proviene da autori successivi come Strabone e Plinio il Vecchio. Nonostante la sua importanza, il lavoro di Pytheas non fu sempre ben ricevuto dai suoi contemporanei; ad esempio, Strabone dubitava della veridicità di alcune delle sue affermazioni, come quella che riguardava la lunghezza del giorno in Thule.

Impatto culturale e storico

L'impatto di Pytheas sulla cartografia e sulla conoscenza geografica del mondo antico è stato profondo. Le sue teorie e osservazioni pionieristiche hanno influenzato molti geografi successivi e hanno ampliato in modo significativo l'orizzonte del mondo conosciuto per i Greci e i Romani. Nonostante la scarsità di dettagli diretti, la figura di Pytheas rimane un simbolo della curiosità umana e della sete di conoscenza, dimostrando come anche nelle epoche più remote, l'esplorazione umana potesse trascendere i confini del mondo conosciuto.
In conclusione, anche se molte delle precise contribuzioni di Pytheas alla geografia sono avvolte nel mistero a causa della perdita dei suoi scritti originali, la sua eredità come esploratore del mondo antico rimane una testimonianza duratura dell'incessante desiderio umano di esplorare e comprendere il nostro ambiente.
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