Sylvia Alice Earle, nata il 30 agosto 1935 ad Gibbstown, New Jersey, è cresciuta con una profonda passione per il mondo naturale. La sua curiosità per gli organismi viventi iniziò giovane, quando esplorava le fattorie vicine e le foreste. Dopo che la sua famiglia si trasferì in Florida, Sylvia rimase affascinata dal mare. Frequentò il Florida State University dove ottenne un bachelor di scienze nel 1955, e successivamente si laureò in botanica alla Duke University nel 1956, completando poi il suo dottorato nel 1966 con una tesi sulla alghe marine.
Il vero inizio della carriera di osservazione e ricerca di Earle si colloca nei primi anni '60, quando partecipò alla sua prima spedizione sotto l'acqua. Nel 1968, fu parte di una spedizione subacquea legata al progetto Tektite, un habitat subacqueo dove visse per settimane a 15 metri sotto il livello del mare, studiando il fondo oceanico e l'ecosistema marino. Questa esperienza l'ha non solo affermata come scienziata marina pioniera, ma anche come una delle prime donne a prendere parte a delle missioni così impattanti.
Nel corso della sua carriera, Sylvia Earle ha spinto i confini dell'esplorazione oceanica. Nel 1979, stabilì un record femminile per la più profonda immersione senza protezione in un ambiente aperto, scendendo a 381 metri nel bacino oceanico delle Isole Hawaii. Un'altra delle sue notevoli missioni avvenne nel 1970, quando fu la prima donna a dirigere una squadra scientifica completamente femminile nella spedizione subacquea di Tektite II, promuovendo non solo la ricerca oceanografica, ma anche il ruolo delle donne nelle scienze.
Dopo anni di esplorazione e ricerca, Sylvia ha dedicato una grande parte dei suoi sforzi alla conservazione degli oceani. Nel 1990, Earle fondò la Deep Ocean Exploration and Research (DOER), per progettare, costruire e utilizzare nuovi strumenti e tecnologie per l'accesso sostenibile agli abissi oceanici. È stata anche capo scienziato della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) dal 1990 al 1992, dove ha lavorato per promuovere la consapevolezza dell'importanza degli oceani e della loro conservazione.
Con oltre cinquanta anni di esperienza come scienziata marina, esploratrice, autrice e docente, Sylvia Earle ha contribuito significativamente alla nostra comprensione dell'oceano. È autrice di molti libri, tra cui "The World Is Blue: How Our Fate and the Ocean's Are One", che sottolinea l'interconnessione tra gli esseri umani e l'oceano e l'importanza di agire ora per salvarlo. A causa del suo impatto continuo nel campo, è stata riconosciuta con numerosi premi e onorificenze, tra cui il TED Prize nel 2009, che ha utilizzato per lanciare la campagna "Mission Blue", mirata alla creazione di una rete di aree marine protette, conosciute come "Hope Spots".
Sylvia Earle rimane una figura ispiratrice non solo per i futuri oceanografi ma anche per chiunque sia appassionato di conservazione e esplorazione. La sua vita è un vibrante promemoria del potere e dell'importanza del nostro blu pianeta.
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