La Guida Turistica del Pianeta Terra: un'esilarante avventura dalla Namibia alla Liguria!

La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno

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Vitus Bering

Biografia e spedizioni di un grande esploratore
QUI la lista completa dei più grandi viaggiatori della storia

Introduzione a Vitus Bering

Vitus Jonassen Bering, nato il 5 agosto 1681 a Horsens, in Danimarca, è una figura emblematica nell'era dell'esplorazione. Anche se meno celebre di altri esploratori, le sue imprese hanno avuto un impatto duraturo sulla cartografia e sulla comprensione geografica del mondo settentrionale. Entrato nella marina russa nel 1704, Bering divenne ben presto un elemento chiave nelle esplorazioni russe in Asia e in America settentrionale. La sua vita è stata un affascinante viaggio attraverso paesaggi inesplorati e gelide acque oceaniche, culminante in due grandi spedizioni che avrebbero mappato vasti tratti della Siberia e dell'Alaska.

L'arrivo in Russia e i primi anni di servizio

Arrivato in Russia, Vitus Bering mise presto in mostra le sue abilità navali, che catturarono l'attenzione dello zar Pietro il Grande. Lo zar era desideroso di espandere la conoscenza geografica della Russia, soprattutto per quanto riguardava le misteriose terre nordiche e orientali. Nel 1725, Bering fu incaricato della Prima Spedizione Kamchatka, un'ambiziosa impresa destinata a dimostrare se l'Asia e l'America fossero collegate da terra.

La Prima Spedizione Kamchatka (1725-1730)

La Prima Spedizione Kamchatka fu la prima prova maggiore per Bering. Dovendo viaggiare attraverso la vasta e poco conosciuta Siberia, Bering e i suoi uomini trascorsero anni nella preparazione e nel viaggio fino alla penisola di Kamchatka. Il viaggio fu estenuante e pieno di difficoltà, ma dimostrò le capacità di Bering come leader e navigatore. Dopo aver costruito una nave, la "Sviatoi Gavriil" (San Gabriele), salparono dalla Kamchatka nel 1728 e navigarono verso nord attraverso lo stretto che oggi porta il suo nome, confermando che l'Asia non era collegata all'America tramite nessun ponte terrestre. Bering appurò così la separazione tra i due continenti, ma senza avvistare la terraferma americana.

La Seconda Spedizione Kamchatka (1733-1743)

Forte dell'esperienza acquisita e supportato dal successo della prima spedizione, Bering fu nuovamente chiamato a guidare un secondo, ancor più ambizioso progetto: la cosiddetta Seconda Spedizione Kamchatka. Questa volta, il compito era esplorare più a fondo le acque tra la Siberia e l'America del Nord. Partita nel 1733, questa spedizione incluse due navi, la "Sviatoi Piotr" (San Pietro) e la "Sviatoi Pavel" (San Paolo), con Bering al comando della prima e il suo vice, Aleksei Chirikov, al comando della seconda.

La spedizione raggiunse la massima latitudine nel 1741 quando Bering e la sua equipaggio videro finalmente la terraferma americana, in quello che è ora l'Alaska. Purtroppo, le difficili condizioni meteorologiche e problemi di salute impedirono ulteriori esplorazioni. Nel viaggio di ritorno, la nave di Bering fu costretta a fare naufragio su una piccola isola (oggi chiamata Isola di Bering), dove egli morì il 19 dicembre 1741. Nonostante questo tragico finale, la spedizione raccolse molte informazioni preziose e carte nautiche che arricchirono significativamente la conoscenza geografica del Pacifico settentrionale.

L'eredità di Vitus Bering

Le spedizioni di Vitus Bering lasciarono un'impronta indelebile nella storia della navigazione e dell'esplorazione. La precisione delle sue mappe e le sue scoperte aprirono la via per ulteriori esplorazioni e il futuro sviluppo commerciale, specialmente nel settore delle pellicce in Alaska e nelle regioni adiacenti. Anche se Bering stesso non visse abbastanza per vedere il pieno impatto del suo lavoro, il suo nome rimane inciso in molte caratteristiche geografiche, come lo Stretto di Bering, l'Isola di Bering e il Mare di Bering, consolidando così il suo posto tra i grandi esploratori della storia.

Aneddoti famosi e il retaggio culturale

Un aneddoto celebre riguarda il momento in cui Bering, ancora sulla sua nave malconcio e ormai prossimo alla morte, avvistò un gigantesco orso, poi noto come orso della Kamchatka. Questa vista aleggiò nella leggenda fino a divenire un simbolo di resistenza e di avventura nei confini estremi del mondo. A testimonianza del rispetto che i russi avevano per lui, nel 1991 fu eretta una statua in suo onore sulla Penisola di Kamchatka, fissando così il ricordo del grande esploratore nella pietra come è impresso nella storia.


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