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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Abbiamo descritto qui tutte le bellezze di Dominica, l'isola caraibica più selvaggia, ma
il famoso sentiero per il Boiling Lake, il lago bollente nel mezzo della foresta tropicale, merita una pagina a sé.
Tanti amanti dell'escursionismo visitano Dominica solo per tale itinerario nella grandiosa natura dell'isola.
In questa pagina troverete le informazioni per percorrere il trekking al Boiling Lake con o senza guida... perché sì,
nonostante dappertutto ci sia scritto che una guida è necessaria, con la dovuta preparazione questo sentiero è percorribile anche in autonomia.
Anzitutto, la partenza del sentiero del Boiling Lake può essere comodamente raggiunta in auto seguendo le indicazioni per la Titou Gorge.
Le tortuose strade di Dominica e i cartelli stradali non sono sicuramente il massimo, ma un navigatore offline vi aiuterà a compiere l'impresa.
Anzi, l'app di navigazione offline maps.me ha pure la traccia GPS del sentiero per il Boiling Lake (con qualche imprecisione):
questa è una prima fonte d'informazioni molto utile (ma non sufficiente) per chi vuole percorrere l'itinerario senza guida.
Arrivati alla Titou Gorge, con buone probabilità troverete qualche guida in attesa di turisti. Nonostante la fama del sentiero, non
pensate d'imbattervi in molti escursionisti. Io l'ho percorso il giorno dell'Epifania, che era pure domenica, direi quindi in alta stagione,
eppure solo altri tre o quattro gruppetti hanno raggiunto il lago bollente quel giorno.
Dalla bella Titou Gorge, l'inizio del Boiling Lake Trail è evidente e segnalato da un cartello. La prima parte del percorso è tutta nella
foresta tropicale. Praticamente impossibile perdersi qui, molto probabile, invece, infangarsi!
Dopo una salita piuttosto lunga ma non troppo ripida, si scende fino a una valle percorsa da un torrente noto come il "Breakfast River", perché nelle
escursioni con la guida ci si ferma a far colazione qui. In media, si arriva al Breakfast River dopo un'ora dalla partenza.
Attraversato il torrente, bisogna cercare il sentiero che sale verso il monte Morne Nicholls.
E' piuttosto semplice trovarlo, perché la traccia del percorso rimane evidente, ma è anche fondamentale non sbagliare. A tal fine,
avere una traccia GPS sul cellulare è utile per non avere dubbi. Comunque sia, appunto, proseguite solo se siete su un sentiero palese.
Si sale in mezzo alla vegetazione, stavolta su un percorso più ripido, fino ad arrivare a una cresta fangosa.
Qui è bene non scivolare giù, perché la caduta sarebbe rovinosa. E' sufficiente camminare con attenzione.
Il trekking per il Boiling Lake procede fino alla panoramica cima del monte Morne Nicholls, da cui si vedono, in lontananza, anche qualche casa di Roseau (la capitale di Dominica)
e il Mar dei Caraibi.
Scendendo dal monte Morne Nicholls, l'ambiente inizia a cambiare. Oltre alla vegetazione tropicale, infatti, s'iniziano a vedere i colori tipici dei
paesaggi vulcanici e, in lontananza, nuvole di fumo che si sollevano dal suolo, tra cui anche - si può già immaginare - il vapore prodotto dal Boiling Lake.
La discesa sul sentiero si fa più ripida ma sempre evidente (e anche molto fangosa) fino a quando si arriva a intravedere la Desolation Valley.
Qui il paesaggio si fa indubbiamente vulcanico, il terreno rosso, giallo e bianco, con l'aria che inizia a sapere di zolfo.
Si scivola giù per una gola, aiutati anche da una corda, e si arriva appunto nella Desolation Valley, camminando tra fumarole sulfuree e piccole
pozze d'acqua bollente.
Questa è la parte più difficile del sentiero per chi non ha la guida. La traccia scompare e bisogna evitare di mettere il piede
in un getto di vapore bollente.
In generale, bisogna scendere e seguire il torrente che scorre verso valle. Diversi percorsi possono apparire come possibili itinerari corretti,
e in effetti a seconda degli sconvolgimenti apportati dalle piogge il sentiero migliore può cambiare, mentre altri possono
perdersi nel bosco o in passaggi impossibili.
Io ero in solitaria e avrei forse fatto bene ad aspettare un gruppo guidato (avevo incontrato nella Desolation Valley una guida intenta a bollire delle uova
in una pozza d'acqua sulfurea - non so dire come siano venute!), ma alla fine ho optato per seguire il torrente.
Arrivato a un passaggio stranamente difficile, sono tornato poco più indietro,
trovando sulla destra (per chi scende) un sentiero che s'inerpica nel bosco. Questo sentiero passa nella vegetazione, poi si torna nuovamente al torrente
(con una corda che aiuta a superare un passaggio difficile) e lo si guada
davanti a una bella pozza naturale.
A questo punto, sono passate due ore-due ore e mezza dall'inizio del sentiero. Ah, tenete a mente queste pozze per fare un bel
bagno, al ritorno, nell'acqua calda naturale.
Dalla pozza nella foto sopra parte l'ultimo tratto di sentiero (qui ben tracciato) verso il Boiling Lake.
Dapprima si procede immersi nella vegetazione tropicale, poi si arriva a un'altra valle piena zeppa di fumarole.
Avere la traccia GPS è utile, ma anche qui bisogna un po' inventarsi il sentiero.
Si sale tra pietre rosse e gialle e bianche, in mezzo a montagne verdi, e ci si avvicina sempre più alla nuvola di vapore
che s'innalza dal Boiling Lake.
Si percorre l'ultima salita e finalmente, dopo circa 3 ore dalla partenza, si giunge ad ammirare il lago bollente.
Niente di che, rispetto a quanto già visto, se non per la straordinaria visione di un ampio specchio d'acqua
naturale alla temperatura di 100 gradi. Si dice che sia il secondo lago bollente più ampio al mondo.
Il ritorno è molto più facile (a parte che per la stanchezza accumulata) dato che si conosce già la via.
In tutto, io ho impiegato 6 ore a fare tutta la gita, inclusi picnic al Boiling Lake, qualche pausa e molte foto.
Dedicare meno di 6 ore a questo sentiero è una cattiva idea.
D'altra parte, sono un buon camminatore, ma avevo pure l'influenza, quindi non pensate che il Boiling Lake trail sia
un'impresa da superuomini. Il dislivello percorso nei vari saliscendi è parecchio (quasi 1000 metri), ma un'escursione di 6 ore in Liguria può essere altrettanto faticosa!
Insomma, si può fare o no questo selvaggio sentiero nell'interno di Dominica senza un accompagnatore del posto?
La risposta è sì, con alcune accortezze. Avere la traccia GPS è la prima. Assicurarsi della presenza di altri gruppi
lungo l'itinerario è la seconda, ed è particolarmente importante, a maggior ragione se, come me, siete proprio in solitaria.
Terzo utile suggerimento è di non andare da soli, perché se succede qualcosa nessuno chiamerà soccorsi
(e qui sono stato disobbediente). Essere in buona forma fisica, con un certo senso dell'orientamento e ottimo equilibrio
è fondamentale, perché alcuni punti sono scivolosi, scoscesi, a rischio cadute, e mentre una guida può forse indicarvi
un percorso più facile, se siete da soli dovete cavarvela.
Per quanto riguarda il vestiario, tenete a mente che vi sporcherete e bagnerete
(le temperature tra i 22 e i 27 gradi mitigheranno quest'ultimo problema). Un k-way e delle scarpe da trekking impermeabili potrebbero risultare utili.
Infine: vale davvero la pena fare tutta questa fatica per raggiungere il Boiling Lake? Ma certo!! Non tanto per la meta, ma per il sentiero in sé, che dà grande soddisfazione,
permette d'ammirare i paesaggi stupefacenti di Dominica e fa immergere in una meravigliosa avventura... che, senza guida, diventa ancora più emozionante.
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