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Questa meravigliosa gita in Lombardia regala panorami ed emozioni uniche
soprattutto nella sua versione di trekking invernale con le ciaspole, ma è spettacolare anche il sentiero estivo.
Il passo della Presolana è piuttosto vicino a Bergamo e le montagne attorno
sono davvero impressionanti nonostante le quote relativamente contenute. Il massiccio montuoso della Presolana: la punta più alta è a 2521 metri
L'itinerario proposto parte dall'albergo Spalmatti, a 1210 metri di quota, e arriva ai 2200 della Grotta dei Pagani
(passando per i 1522 della Baita Cassinelli): insomma, si tratta di una ripida e faticosa salita di 1000 metri di dislivello.
Per fortuna, non ci sono saliscendi o lunghi falsipiani e in sei ore si può salire, mangiare un panino, scattare tante foto, e scendere. Pranzo al sacco nella Valle dell'Ombra, sotto la Presolana
Si parcheggia dall'albergo Spalmatti e si cammina lungo la strada sterrata che passa alle spalle dell'albergo.
Si può trascurare il primo cartello che indica il rifugio Cassinelli lungo un non chiaro sentiero, perché seguendo la
strada forestale si arriva tranquillamente al rifugio con una serie di ripidi tornanti. Dall'albergo Spalmatti verso il Rifugio Cassinelli si cammina su una carrareccia tra gli abeti
Nella prima parte del percorso la neve potrebbe scarseggiare o mancare, e anche il resto dell'itinerario
anche quando innevato è molto battuto, quindi le ciaspole potrebbero non essere necessarie.
Non è una cattiva idea portarsi i ramponi, anche se noi a marzo non ne abbiamo avuto bisogno. Se poi è estate, le ciaspole
ai piedi potrebbero rendervi molto ridicoli :D
In meno di un'ora si arriva dunque al rifugio Cassinelli, in genere aperto sia per mangiare che per dormire.
Qui potete già ammirare un bel panorama sulle incontaminate pareti della Presolana, oltre che sulle piste da sci
dall'altra parte del Passo e sulle montagne in lontananza. Salendo sopra il Rifugio Cassinelli (nel prato) si possono ammirare le montagne attorno al Passo della Presolana
Dal Rifugio Cassinelli, il sentiero continua a salire, dividendosi in due: percorso estivo (315) e itinerario invernale.
Il primo passa sotto le ripide pareti della Presolana, per tale motivo con pericolo valanghe il secondo
è di gran lunga preferibile, d'inverno. I panorami sono ugualmente belli, e poi i due sentieri si ricongiungono
presso la Cappella Savina. Il sentiero invernale entra nella bella Valle dell'Ombra
Anzi, è bene sottolineare che d'inverno, come sempre, bisogna valutare la situazione della neve sui
pendii più ripidi, stando attenti sia al ghiaccio che al rischio valanghe. Muovendosi con prudenza, comunque,
in genere trekking con le ciaspole sul percorso invernale è sicuro fino alla Cappella Savina. Per procedere oltre, esperienza e consigli della gente del posto
sono importanti. L'ampia Valle dell'Ombra in tutta la sua imponenza
Il ripido sentiero porta a vedere panorami sempre più belli sulle rocce della Presolana, in particolare
quando si entra nella meravigliosa valle dell'Ombra, chiusa tra montagne imponenti (oltre che la Presolana, anche il Pizzo Corzene). Nel nostro caso,
la neve era poca e fresca, quindi gli scarponi senza ciaspole né ramponi erano sufficienti (molto utili, però, le racchette).
L'itinerario procede su dossi fino ad arrivare in vista del bellissimo bivacco Clusone. Lungo il percorso, verso il bivacco Clusone e le pareti della Presolana
Il bivacco Clusone, libero e non gestito (lasciato, insomma, alle buone maniere degli escursionisti: non sporcate, se vi entrate
o soggiornate!) ha 5 posti letto ed è davvero invitante per una dormita in quota, in tutte le stagioni (se adeguatamente attrezzati
con sacco a pelo invernale). Il bivacco Clusone
Il bivacco Clusone è a quota 2050 metri e viene raggiunto in 1 ora e un quarto di cammino dal Rifugio Cassinelli.
Salendo ancora, in un quarto d'ora si arriva alla Cappella Savina, a quota 2085. Questa semplice costruzione
è davvero affascinante, con l'imponente sfondo della Presolana. L'affascinante Cappella Savina
Dalla Cappella Savina, manca solo una mezz'oretta alla Grotta dei Pagani. Dopo i primi dossi, si arriva a procedere
in costa sotto le pareti verticali della Presolana. Con grandi ammassi di neve (non era questo il caso quando siamo stati noi)
è meglio muoversi in fretta! Un cartello indica la salita verso la Grotta dei Pagani,
per gli ultimi 20 minuti di ripida ascesa. Verso la Grotta dei Pagani, che non è la caverna al centro della foto, ma si trova sulla sinistra, nascosta da un dosso innevato
In alternativa, si può continuare verso il Passo Pozzera (quota 2197), d'inverno sempre solo con manto nevoso stabile.
Salendo verso la Grotta dei Pagani ci si avvicina ai superbi bastioni della Presolana.
Con le ciaspole, con gli scarponi o (in caso di ghiaccio) coi ramponi, il fiatone è normale su questo ripido sentiero.
L'arrivo alla grotta è spettacolare. Stalattiti e stalagmiti di ghiaccio nella Grotta dei Pagani
Le belle stalattiti e stalagmiti di ghiaccio sono sempre presenti nella stagione invernale. Si dice che la Grotta dei Pagani
fosse stata usata come rifugio da dei barbari, molti secoli fa, da cui il nome.
Comunque sia, le due orette di ripido cammino dalla Baita Cassinelli sono ben meritate. Guardando la Presolana dall'ingresso della Grotta dei Pagani
Una volta ammirati i giochi di ghiaccio e i panorami, è tempo di scendere con ciaspole e racchette per lo stesso percorso.
Un'alternativa, subito prima di arrivare al Rifugio Cassinelli, è deviare verso la Baita Cornetto, da cui si può poi rientrare direttamente
all'albergo Spalmatti. Così facendo, si allunga l'itinerario di altri 40 minuti, ma si vede un pezzo di sentiero diverso...
Cosa che noi non abbiamo avuto interesse di fare, perché già ampiamente soddisfatti per i panorami ammirati sulla Presolana
e per il fascino speciale del Bivacco Clusone, della Cappella Savina e soprattutto della Grotta dei Pagani.
Buona gita!!
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