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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno

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ISLANDA

Un vagabondaggio tra montagne colorate, cascate, pozze fumanti e misteriosi fenomeni naturali
Itinerari di viaggio, escursionismo, kayak e vela in Italia e nel mondo

Ecco foto, itinerario e il diario del mio viaggio nella straordinaria Islanda. (Per info generali e super esaustive sull'Islanda cliccate qui).

INFORMAZIONI E CONSIGLI DI VIAGGIO PER L'ISLANDA

Perché andare? Se vi affascina la natura, e in particolare quella sorprendente, che vi lascia a bocca aperta, con paesaggi di una bellezza unica, che stordisce e rimane impressa per sempre... beh, un itinerario di viaggio in Islanda fa proprio per voi. Anzi, avreste già dovuto prenotare il volo.
Quando andare? L'Islanda sfiora il Circolo Polare Artico, quindi l'estate è ovviamente il periodo migliore per una vacanza in cui godere dei paesaggi e di 20 ore di luce al giorno. Le altre stagioni propongono aurore boreali, bianco candore e freddo cane.

Snaefell Peninsula
Snaefell - La penisola di Snaefell coi suoi panorami selvaggi... nulla di comparabile a quello che vedremo prossimamente, ma e' un buon inizio!
Come muoversi? Si possono usare i mezzi pubblici, partecipando alle gite organizzate di località in località, ma il modo di gran lunga migliore per girare l'isola è noleggiare un'auto e percorrerne il periplo, fermandosi nei 10000 punti panoramici e facendo una bella camminata di tanto in tanto (per evitare che il fondoschiena assuma la forma di un sedile d’auto).
Per noleggiare qui un'auto ai prezzi migliori per il vostro itinerario di viaggio consiglio assolutamente di cercare e prenotare a questo link.
Quanto costa? Il volo per l'Islanda dall'Europa può costare sui 400 euro, anche se dipende molto dal giorno. I prezzi sono cari, dall'affitto auto al cibo. Per chi voglia risparmiare, l'ideale è fermarsi a dormire negli ostelli, dove ci si può anche cucinare qualcosa.
Tenete a mente che nel quanto costa io tengo conto di tutto il viaggio... dal mezzo per l'aeroporto di partenza alla bibita passando per pasti e souvenir.
Per un'idea sui prezzi degli hotel in Iceland cliccate qui per confrontare gli alberghi e trovare gli alloggi più convenienti.


Dove andare? L'itinerario di viaggio è molto semplice: tutto il periplo dell'isola, almeno per la parte accessibile. Partenza da Reykjavik e poi cascate, canyon, ghiacciai, vulcani, geysir, colate di lava, ecc.
Altre destinazioni? Al tradizionale itinerario di viaggio in Islanda si può aggiungere la penisola a nord-ovest, ricca di fiordi spettacolari. Con una gita in barca a Husavik potreste riuscire ad ammirare le balene.

Mappa itinerario di viaggio in Islanda
Cartina itinerario di viaggio in Islanda, lungo strade panoramiche tra ghiacciai, vulcani, fiordi e cascate

DIARIO DEL VIAGGIO IN ISLANDA

L'Islanda è un’isola unica al mondo che offre un continuo alternarsi di luoghi meravigliosi tanto assurdi che nemmeno le foto riescono a contenere la loro natura strabordante. Figuriamoci le descrizioni. Proverò comunque a dare qualche informazione sbagliata sul nostro itinerario, così, per confondervi le idee. No, scherzo, farò del mio meglio e spero apprezzerete la buona volontà (del resto è tutto gratis).
Atterrammo ovviamente a Reykjavik, la piccola capitale islandese. Il pomeriggio che vi trascorremmo fu ampiamente sufficiente per visitarla e non ci colpì particolarmente, forse per il cielo grigio
Il mattino seguente ritirammo la macchina a nolo che avevamo affittato tramite HI Iceland, la società che gestisce gli ostelli internazionali islandesi, a cui ci eravamo affidati anche per la prenotazione di buona parte degli alloggi lungo il nostro itinerario di viaggio in Islanda. Unendo noleggio auto e prenotazione degli ostelli non solo risparmiammo qualcosa, ma ci assicurammo dei posti per dormire in un paese che offre poche camere per turisti.
La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno
La prima meta della nostra vacanza era la penisola di Snaefellsness, su cui si trovano il ghiacciaio di Snaefell e l’omonimo vulcano: scoprimmo così i primi tratti della natura islandese: assenza d’alberi e abbondanza di rocce laviche, con pianure intere ricoperte di magma raffreddato da anni o da secoli.

Snaefell Coast
Snaefell - Pieno di nere rocce laviche.
La parte più affascinante di questa penisola è forse nelle scogliere nere che si gettano in mare, con qualche pittoresca spiaggetta tra di esse: il clima fresco e il mare gelido però non invitavano a fare un bagno!
Snaefell Village
Snaefell - Un'intuizione (facile): l'Islanda e' un paese di piccoli villaggi e grandi meraviglie naturali.
Dormimmo nell’ostello di Grundarfjordur. Ci svegliammo presto e partimmo per visitare il paesino di pescatori di Stykkisholmur, poi, guidando a fianco di belle baie e colline erbose, c’imbattemmo in una sorta di monumento naturale, il Hvitsekur, una nera formazione rocciosa che s’erge in mezzo al mare, a forma di “facciata di cattedrale” (meglio che guardiate la foto perché è difficile descrivere quel “coso”).
Hvitsekur
Hvitsekur - Hvitsekur, una cattedrale di lava, un monumento di lava, un 'coso' di lava?
Verso sera raggiungemmo Akureyri, dove alloggiammo in ostello. Nulla di particolare da segnalare per la seconda città dell’Islanda. Beh, c’era un sedile di una seggiovia da 4 posti utilizzato come panchina in pieno centro. Ci si accontenta di poco.
Ciò che non offrono le città (cittadine) islandesi viene offerto con gli interessi dalla natura. Il giorno successivo, infatti, potemmo ammirare la cascata di Godafoss, una meta comoda nell'itinerario che corre lungo tutto il periplo dell'Islanda.
Godafoss
Godafoss - Godafoss, la prima grande cascata che incontrammo, nei pressi di Akureyri. Ce ne saranno molte altre.
Giungemmo poi a visitare le meraviglie paesaggistiche nei pressi del lago di Myvatn: c’erano un vulcano grigio, del terreno giallo, dell’erba verde, delle rocce nere, dei laghi azzurri e tanti moscerini. Nel cielo bianco si stagliava ogni tanto un arcobaleno.
Myvatn
Myvatn - Le prospettive erano confuse dalla cima del vulcano Hverfjall, sul lago Myvatn.
Salimmo sul vulcano, poi camminammo tra i laghi, raggiungendo un tratto boscoso (una vera rarità in Islanda; le piante comunque non superavano i due-tre metri d’altezza).
Myvatn
Myvatn - Camminanavamo con la bocca aperta, assaggiando così i moscerini islandesi.

Una stranezza dopo l'altra lungo il nostro itinerario di viaggio. Un delirio di colori ancora più notevole si parò davanti ai nostri occhi visitando l’area di Krafla, con le sue pozze di fango ribollenti, le sue fumarole e il terreno colorato di rosso e giallo dallo zolfo.
Krafla
Krafla - Lo zolfo e altri minerali coloravano il paesaggio in modi improbabili e affascinanti.
Attraversando campi di lava fumanti, ci sentimmo precipitati nel Giurassico o in qualche era geologica ancora più antica.
Krafla
Krafla - Era come trovarsi improvvisamente in un'altra era geologica, prima che la vita esistesse.
Krafla
Krafla
Come se tutto ciò non fosse sufficiente, guidammo poi fino alla cascata di Dettifoss, una delle più spettacolari al mondo, potente da far paura all’interno di un imponente canyon.
Dettifoss
Dettifoss - Dettifoss e' probabilmente la cascata piu' potente d'Europa.
Dettifoss
Dettifoss
Visitammo poi l’Asbyrgi, un ampio canyon a forma di ferro di cavallo al cui interno cresceva una foresta, credo la più ampia del paese. Nei dintorni c’erano improbabili forme rocciose basaltiche.
Per due giorni alloggiammo nel B&B Elda, il posto dove spendemmo di più nel corso della vacanza (circa 80 euro a notte per una doppia).
Andammo poi al vulcano Askja, dove si può arrivare con una jeep oppurem pagando una cifra non indifferente (75 euro a testa, all'epoca), con un tour organizzato.
Per raggiungere il vulcano passammo per sconfinati panorami lunari e attraversammo fiumi e piccoli canyon. Ovviamente non c'era nessuna costruzione, nell'interno dell'Islanda.
Askja
Askja - Sulla strada per l'Askja, incontrammo questa potente cascata.
All’interno dell’ampio cratere circolare dell'Askja c’erano un grande lago blu e un piccolo vulcano, rosso e giallo e riempito da un laghetto reso celeste chiaro dallo zolfo. Per evitare descrizioni inutili vi direi di guardare le foto, ma anche queste non rendono l’idea dell’ampiezza del panorama e delle prospettive.
Askja
Askja - L'Askja ha una enorme caldera e fu responsabile di una grande eruzione nel 1875: molti abitanti lasciarono l'Islanda per le sue conseguenze.
Una volta ripreso fiato ci calammo nel vulcano Viti su uno scosceso sentiero. Tra una fumarola e l’altra arrivammo al laghetto celeste. Nel cratere la temperatura dell’acqua era di poco più di 20 gradi, perciò facemmo il bagno nudi, all'islandese!
Viti
Viti - Il Viti e' un piccolo cratere, largo circa 150 metri, pieno di attivita' geotermica.
In lontananza si vedeva il Vatnajokull, il più voluminoso ghiacciaio europeo.
Vatnajokull
Vatnajokull - Il ghiacciaio Vatnajokull visto dalla strada che porta all'Askja.
Ci dirigemmo quindi in auto verso Egilsstadir, dove pernottammo una notte in ostello.
La zona di Egilsstadir è fatta di fiordi, montagne verdi e villaggi di pescatori. Trovare un posto brutto nel proprio itinerario di viaggio in Islanda è un'impresa degna di nota.
Dopo aver dormito a Hofn, potemmo ammirare da vicino i ghiacciai perenni islandesi, le cui “lingue” arrivano praticamente sul mare. Ai piedi di una di queste lingue giace la laguna del Jokulsarlon, piena di iceberg tra cui nuota qualche foca. Parcheggiammo e la visitammo. C’erano diversi turisti e talvolta fastidiosi hovercraft per gitanti rompevano la quiete. Fu tuttavia sufficiente camminare per un chilometro, allontanandosi dalla strada, per immergersi in una pace assoluta
Jokulsarlon
Jokulsarlon - Dove il Vatnajokull incontra il mare, nel sud dell'Islanda, giace questa laguna piena di iceberg.
Successivamente visitammo il parco dello Skaftafell, dove optammo per una bella camminata che partiva dal livello del mare e arrivava a 1100 metri di quota, sopra le lingue dei ghiacciai.
Skaftafell
Skaftafell - Lo Skaftafell e' un luogo verde, un parco tra montagne e ghiacciai.
Skaftafell
Skaftafell - Dalla cima di un monte alto 1100 metri...
IL panorama andava dai ghiacchiai alle spiagge di sabbia nera passando per montagne colorate. Dormimmo a Horgsland.
Skaftafell
Skaftafell
Ovviamente sto dimenticando qualcosa nei miei racconti: troppe immagini diverse, tutte stupefacenti, in un itinerario di viaggio di giorni che sembravano mesi per varietà di paesaggi. Le foto m’aiutano a visualizzare un canyon verdeggiante dalle forme assurde, e un immenso arco di roccia sul mare sotto cui c’era spazio per una portaerei, e i Puffin, i tipici uccellini islandesi che assomigliano a dei pinguini in miniatura…
Green Canyon
Canyon verde - Sulla strada tra Skaftafell e Vik, s'incontra questo strano canyon.
Visitammo Vik, con le vicine scogliere, una delle quali sembra una scalinata naturale di basalto, e trascorremmo la notte a Skogar.
Vik
Vik - Scogliere basaltiche con strane forme.
Vik
Vik - E anche spiagge infinite.
Una delle visite più stupefacenti fu quella al parco del Landmannalaungar, Lo raggiungemmo attraverso una lunga strada sterrata, in teoria dedicata ai fuoristrada, ma in pratica percorribile anche con un’auto normale. Qui facemmo una camminata incredibile, un itinerario di 17 chilometri nella natura in mezzo a monti verdi, gialli, rossi e blu, di tutte le sfumature. Sì, va bene, non mi credete, ma guardate le foto e vi convincerete. Era un arcobaleno in terra.
Landmannalaungar
Landmannalaungar - Nel Landmannalaungar la riolite rende il terreno multicolore e molto poco credibile. Mi sono informato, non l'hanno bombardato di pittura fresca: è proprio così.
A tratti, c’erano fumarole e pozze fangose ribollenti. Uscendo dal sentiero ci capitò di sentire il terreno pulsare sotto ai piedi. Capimmo che era meglio non avventurarsi troppo: c’era il rischio di cadere in un geyser o in qualche diavoleria del genere. Quei 17 chilometri costituiscono una delle camminate più belle della mia vita, nonostante i momenti di pioggia e i pochi sprazzi di sole.
Landmannalaungar
Landmannalaungar
Al termine di quella giornata piena alloggiammo a Laugarvatn, in ostello. L’ultima giornata di vacanza visitammo il Thingvellir National Park, una piana geologicamente assurda come il resto dell’Islanda, tra laghetti, rocce laviche e piccoli canyon. La cosa notevole, dal punto di vista storico, era che in questa piana, nel 930 dC, si riunì il primo parlamento del mondo (o uno dei primi). Ci dedicammo poi al Circolo d’Oro, che unisce le tre attrazioni più famose dell’Islanda, se non altro perché sono vicine all’aeroporto internazionale e quindi comode da raggiungere per chi abbia poco tempo.
Queste attrazioni, incluse in ogni itinerario di viaggio in Islanda, sono la cascata di Gullfoss, i geysir e la Laguna Blu. Tutti posti splendidi che, dopo essersi abituati ai panorami selvaggi dell’Islanda, risultano però troppo turistici. La cascata è comunque spettacolare, anche se non quanto Dettifoss.
Gullfoss
Gullfoss - Gullfoss e' la piu' famosa cascata islandese, non distante da Reykjavik.
Dei geysir, uno (Strokkur) s’attiva ogni pochi minuti e lo spruzzo raggiunge i 30 metri d’altezza. L’altro, il famoso Geysir che dà il nome a tutti gli altri, arriverebbe più alto (raggiunse i 145 metri!), ma s’attiva in modo irregolare, a volte bisogna attenderlo per anni.
Strokkur
Strokkur - Il geysir Strokkur fotografato nel momento dell'eruzione.
Strokkur
Strokkur
La Laguna Blu, infine, è un centro termale costruito in mezzo a un campo di lava. L’acqua calda sulfurea è naturale, deviata in modo da creare le pozze nel magma asciutto. Ci sollazzammo alle terme (il cui ingresso non è economico, purtroppo) fino al tardo pomeriggio, sentendoci dei veri turisti in vacanza relax. Dopo cena raggiugemmo l’aeroporto, dove dormimmo in attesa del nostro volo previsto per l’alba. Non che tornare al caldo mare ligure ci facesse schifo, ma lasciammo a malincuore l’Islanda, sicuri che non avremmo mai trovato da nessun’altra parte paesaggi del genere.
Blue Lagoon
Laguna Blu - La Laguna Blu e' un centro termale creato nel mezzo di rocce laviche naturali.
Concludo con un paio di consigli e informazioni pratiche. Il tempo sereno è raro ad agosto, da quanto potemmo notare, ma qualche sprazzo di sole ci rallegrò quasi tutti i giorni. Le nuvole grigie non ci disturbarono più di tanto e, anche se talvolta scendeva un po’ di pioggia, era facilmente sopportabile, non trattandosi in genere di acquazzoni. In tutto, tra il periplo dell’isola e le deviazioni, percorremmo circa 2000 chilometri in auto, ma per varietà di paesaggio sembrarono 150000. La strada principale era in buone condizioni e per nulla trafficata.
Gli ostelli non ci delusero, anzi, si presentarono per lo più puliti e ordinati. Le cucine erano ben fornite di utensili. Famiglie con bambini molesti risultarono l’unica pecca.
Ovviamente, se volete mangiare bene dovete fare una spesa intelligente a Reykjavik oppure portarvi la roba da casa, dato che l’Islanda rurale è poco fornita. Munitevi quindi di scatolette di tonno, crackers, pasta, sughi e tutto ciò che potete procurarvi di durevole. Suggerisco di non affidarsi interamente ai ristoranti, primo perché è difficile trovarli, secondo perché è difficile trovarli aperti, e terzo perché è difficile trovarli economici.
Detto questo, a chiunque ami la natura consiglio vivamente l’Islanda, e a chi pensa che non ne valga la pena consiglio ancora più vivamente di partire subito e cambiare opinione!
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