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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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Se si desidera alloggiare in quota in Valle d'Aosta d'inverno, tra paesaggi
incontaminati raggiungibili solo con le ciaspole, il rifugio Arp è una soluzione fantastica.
Situato in un ramo della Val d'Ayas a 2446 metri d'altezza in mezzo a
montagne torreggianti, l'Arp è sia la meta d'arrivo di una bella ciaspolata da Brusson Estoul, sia
il punto di partenza per altre escursioni spettacolari (anche sciaplinistiche). Ad esempio, è memorabile il trekking invernale
qui descritto fino a Punta Palasina,
che offre un apertissimo panorama che tocca anche il Cervino.
Ma andiamo con ordine. Brusson Estoul è una delle prime località che s'incontrano
entrando in Valle d'Aosta da sud, via autostrada. Dall'uscita di Verrès si procede verso Estoul, un
paesino a 1850 metri di quota con tre impianti: è una stazione sciistica un po' vintage, ma in un luogo
bellissimo.
Da Estoul si può subito iniziare a salire con le ciaspole seguendo la seggiovia che parte davanti alla biglietteria, oppure
si possono risparmiare le energie e usare l'impianto per arrivare a circa 2100 metri d'altitudine.
A sinistra e pochi metri più in basso dell'arrivo della seggiovia ci sono delle case di pietra. Bisogna incamminarsi tra di esse,
seguendo un percorso evidente fino ai cartelli che indicano il rifugio Arp per due direzioni diverse. D'inverno è meglio
camminare nella valle, in basso, per eliminare il rischio valanghe, mentre il sentiero estivo
(indicato dai cartelli gialli "ufficiali") passa in costa, sotto imponenti pareti innevate.
La splendida camminata continua quindi nel vallone del Palasina circondati da montagne imponenti, con pareti rocciose e tanta neve.
Per salire al rifugio Arp da Estoul servono circa un paio d'ore d'estate, mentre l'itinerario richiede almeno due ore e mezza con le ciaspole ai piedi
(a meno che non si sia usata la seggiovia per la prima parte, che fa risparmiare una buona mezz'ora).
Proseguendo lungo il sentiero, si può ammirare la Punta Valfredda di fronte a sé. Dopo avere camminato lungo
il torrente Messuere, a un certo punto la salita si fa ben più ripida. Si notano alcuni alpeggi e più
in alto la costruzione più grande, il rifugio Arp.
Il rifugio Arp si trova davanti alle ripide pareti rocciose della Punta Valfredda.
Nei bei weekend invernali troverete altri scialpinisti e ciaspolatori intenti a percorrere l'itinerario
da Brusson Estoul al rifugio Arp, ma salendo verso Punta Palasina v'immergerete in una natura assai più
solitaria, con pochissime tracce. La salita al colle Palasina è piuttosto semplice, perché
i pendii non sono troppo ripidi e, anzi, molto regolari.
Salendo il panorama si fa sempre più ampio, di grande soddisfazione.
Arrivati nei pressi della vetta, il panorama si apre in modo spettacolare sul vicino Corno Vitello e, più in lontananza, sulla maestosa piramide del Monte Cervino.
Si prosegue in cresta verso sinistra, prestando attenzione a non sporgersi troppo, fino alla Punta Palasina, a quota 2782, da cui
il panorama raggiunge il massimo splendore.
Il caldo pazzesco e la neve non troppo abbondante del giorno della nostra ciaspolata permettevano di camminare lungo la cresta senza rischi.
A seconda dell'innevamento e dell'eventuale presenza di ghiaccio, bisogna ovviamente prestare particolare attenzione in caso di ghiaccio.
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