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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno

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Con le ciaspole al rifugio Arp

Le montagne innevate da Brusson Estoul a Punta Palasina
Itinerari di viaggio, escursionismo, kayak e vela in Italia e nel mondo

Se si desidera alloggiare in quota in Valle d'Aosta d'inverno, tra paesaggi incontaminati raggiungibili solo con le ciaspole, il rifugio Arp è una soluzione fantastica. Situato in un ramo della Val d'Ayas a 2446 metri d'altezza in mezzo a montagne torreggianti, l'Arp è sia la meta d'arrivo di una bella ciaspolata da Brusson Estoul, sia il punto di partenza per altre escursioni spettacolari (anche sciaplinistiche). Ad esempio, è memorabile il trekking invernale qui descritto fino a Punta Palasina, che offre un apertissimo panorama che tocca anche il Cervino.

Il Cervino visto da Punta Palasina
L'imponenta vetta triangolare del Cervino vista dalla cima di Punta Palasina
Ma andiamo con ordine. Brusson Estoul è una delle prime località che s'incontrano entrando in Valle d'Aosta da sud, via autostrada. Dall'uscita di Verrès si procede verso Estoul, un paesino a 1850 metri di quota con tre impianti: è una stazione sciistica un po' vintage, ma in un luogo bellissimo.
Case in pietra a Estoul
Le case in pietra sulle piste da sci di Estoul da cui inizia la ciaspolata per il rifugio Arp
Da Estoul si può subito iniziare a salire con le ciaspole seguendo la seggiovia che parte davanti alla biglietteria, oppure si possono risparmiare le energie e usare l'impianto per arrivare a circa 2100 metri d'altitudine.
A sinistra e pochi metri più in basso dell'arrivo della seggiovia ci sono delle case di pietra. Bisogna incamminarsi tra di esse, seguendo un percorso evidente fino ai cartelli che indicano il rifugio Arp per due direzioni diverse. D'inverno è meglio camminare nella valle, in basso, per eliminare il rischio valanghe, mentre il sentiero estivo (indicato dai cartelli gialli "ufficiali") passa in costa, sotto imponenti pareti innevate.
Il sentiero da Estoul verso il rifugio Arp
Il sentiero da Estoul verso il rifugio Arp che passa sul fondo del vallone
La splendida camminata continua quindi nel vallone del Palasina circondati da montagne imponenti, con pareti rocciose e tanta neve. Per salire al rifugio Arp da Estoul servono circa un paio d'ore d'estate, mentre l'itinerario richiede almeno due ore e mezza con le ciaspole ai piedi (a meno che non si sia usata la seggiovia per la prima parte, che fa risparmiare una buona mezz'ora).
La Guida Turistica del Pianeta Terra, di Simone Boragno
Torrente Messuere, rifugio Arp
Con le ciaspole lungo il torrente Messuere
Proseguendo lungo il sentiero, si può ammirare la Punta Valfredda di fronte a sé. Dopo avere camminato lungo il torrente Messuere, a un certo punto la salita si fa ben più ripida. Si notano alcuni alpeggi e più in alto la costruzione più grande, il rifugio Arp.
Da Estoul al rifugio Arp con le ciaspole
L'ultimo tratto di salita che da Estoul porta al rifugio Arp
Il rifugio Arp si trova davanti alle ripide pareti rocciose della Punta Valfredda.
Il rifugio Arp, Valle d'Aosta
Il rifugio Arp
Nei bei weekend invernali troverete altri scialpinisti e ciaspolatori intenti a percorrere l'itinerario da Brusson Estoul al rifugio Arp, ma salendo verso Punta Palasina v'immergerete in una natura assai più solitaria, con pochissime tracce. La salita al colle Palasina è piuttosto semplice, perché i pendii non sono troppo ripidi e, anzi, molto regolari.
Il rifugio Arp visto dalla salita per Punta Palasina Il rifugio Arp visto dalla salita per Punta Palasina
La salita per Punta Palasina col rifugio Arp e gli alpeggi in basso
Salendo il panorama si fa sempre più ampio, di grande soddisfazione. Arrivati nei pressi della vetta, il panorama si apre in modo spettacolare sul vicino Corno Vitello e, più in lontananza, sulla maestosa piramide del Monte Cervino. Si prosegue in cresta verso sinistra, prestando attenzione a non sporgersi troppo, fino alla Punta Palasina, a quota 2782, da cui il panorama raggiunge il massimo splendore.
Cresta e vetta di Punta Palasina, Valle d'Aosta
La vetta di Punta Palasina, con la cresta che continua fino a Punta del Lago
Il Monte Cervino visto da Punta Palasina
Il Monte Cervino visto da Punta Palasina
Il Corno Vitello visto da Punta Palasina
Il Corno Vitello visto da Punta Palasina, con la luna piena a festeggiare il successo della ciaspolata
Il caldo pazzesco e la neve non troppo abbondante del giorno della nostra ciaspolata permettevano di camminare lungo la cresta senza rischi. A seconda dell'innevamento e dell'eventuale presenza di ghiaccio, bisogna ovviamente prestare particolare attenzione in caso di ghiaccio.

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