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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Perché andare?
I
panorami selvaggi delle Highlands affascinano il contemplatore
solitario. Edinburgh (pronunciata "Edimbra") è invece una città
vivace. I castelli sono i monumenti più diffusi, ma le vere
attrattive per il turista avventuroso sono scogliere e montagne,
laghi e isole. Qui in Scozia il piacere più grande è uscire da un qualsiasi itinerario di viaggio pianificato e scoprire bellezze naturali sconosciute.
Quando andare? Il
periodo migliore è l'estate, che non esclude però piogge e vento
fresco. Non sperate di abbronzarvi, insomma.
Come muoversi? Per un eccellente itinerario di viaggio in Scozia
dovete esplorare le Highlands e per questo vi serve un'auto. Ovviamente si
guida sulla sinistra: non preoccupatevi se non avete mai provato,
imparerete molto in fretta. Anche perché, in caso contrario,
alla terza rotonda presa contromano vi verrà ritirata la patente,
temo.
Per noleggiare qui un'auto ai prezzi migliori per il vostro itinerario di viaggio consiglio assolutamente di
cercare e prenotare a questo link.
Quanto costa? Per
raggiungere la Scozia in aereo si spende poco, dall'Europa,
grazie alle compagnie low-cost. Per dormire in una doppia in B&B
contate almeno 80 euro a notte, mentre per cenare nei pub potete
spendere sui 15 euro (il doppio o più nei ristoranti). La vacanza non risulterà tra le più economiche.
Tenete a mente che nel quanto costa io tengo
conto di tutto il viaggio... dal mezzo per l'aeroporto di partenza alla bibita passando per pasti e souvenir.
Per un'idea sui prezzi degli hotel in Scotland
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Dove andare? Un itinerario di viaggio circolare (beh, più o meno)
che porti a Ullapool, Highlands, St Andrews ed Edimburgo, con tutte le meraviglie nel mezzo.
Altre destinazioni? L'isola di Skye e le altre isole al largo della costa scozzese
offrono splendidi panorami e, inutile dirlo, quiete e solitudine.
Se siete misantropi, in una vacanza in Scozia troverete il vostro paradiso.
Il nostro itinerario di viaggio in
Scozia iniziò da Londra con una Volkswagon Polo italiana.
Attraversammo tutta l’Inghilterra sotto una pioggia battente,
fino ad arrivare nel tardo pomeriggio nel Lake District. Era
giugno, ma dalla temperatura poteva sembrare fine ottobre. I
laghi, la vegetazione ricca e le tipiche villette inglesi
allietavano il panorama. Nubi di umidità si levavano tra le
colline. Cenammo al pub con burger, chips e birra, confondendoci
con la gente del posto.
Ripartimmo il
giorno dopo verso la Scozia. La pioggia non ci abbandonò mai,
come fanno i buoni amici e i venditori porta a porta più
fastidiosi.
Sorpassando Glasgow
ci lasciammo alle spalle le Highways e ci avvicinammo alle
Highlands. Iniziava la vacanza vera e propria. Le strette e spesso tortuose strade scozzesi non
portavano più a caotiche città, ma a villaggi, porticcioli e
pascoli. Facemmo una pausa in un paese caratteristico fatto di
casette colorate sul lago di Lomond, dove mangiai il più
incredibile panino al salmone affumicato e gamberetti
dell’universo.
Visitammo brevemente
Oban, una cittadina portuale affacciata su una bella baia, famosa per il whisky. Non
ci colpì comunque in modo particolare e continuammo volentieri
verso nord.
La prima meta del nostro itinerario di viaggio in Scozia era il
Glen Coe, una vallata verdeggiante colma sul fondo di un
bel lago blu. Ci piacque a prima vista. Il cielo era sempre
prevalentemente nuvoloso, ma non pioveva più. C’era una pace
idilliaca, natura in sovrabbondanza interrotta soltanto da poche
villette isolate.
Era un piccolo paradiso: una stretta strada di
campagna percorreva il periplo del lago. Guidare era un piacere,
dato che non s’incontrava nessuno. Arrivammo al nostro hotel, il
Burnside B&B. Lasciammo le valigie, quindi continuammo fino a
un’estremità del lago, dove cenammo al tramonto in un bel pub.
Mangiammo carne con gli haggis (interiora di pecora bollite
nello stomaco dell’animale) e altre cose che era meglio non sapere
cosa fossero.
Il giorno dopo
continuammo il nostro viaggio verso nord. Si guidava tra colline
verdi, laghi, fiordi, scogliere e spiagge.
Ci fermammo per una
pausa presso l’Eilean Dolan Castle, forse il più pittoresco
dei 400870 castelli scozzesi che incontrammo nel nostro itinerario, sicuramente uno dei più famosi delle Highlands.
Arrivammo a
Ullapool, paese sul mare dal nome e dall’aspetto fiabeschi.
S’affaccia infatti su una baia chiusa che al tramonto diventa rosa; in acqua
sono ormeggiate le barchette da pesca e il posto è così tranquillo che viene voglia di spenderci una lunga vacanza di relax.
In effetti, questo
villaggio, come gli altri incontrati lungo la costa scozzese,
offre poche opportunità di vita sociale, ma è comunque una splendida meta da inserire nel proprio itinerario di viaggio.
Dormimmo in un bed
and breakfast con bella vista sul golfo. Il giorno dopo
ripartimmo riposati per sorpassare le Highlands e
raggiungere l’estremo nord della Scozia.
Lungo la strada ci
fermammo presso il Loch Glenncoul da cui partiva una gita in
battello sul Loch Beag che portava a vedere anche la cascata
Eas A Chual Aluinn, la più alta della Scozia.
La navigazione iniziò
sotto un clima ostile, grigio, umido e ventoso. Il lago
presentava scoscesi pendii verdi, rocce e acqua scura. La
cascata si vedeva soltanto da lontano e non era niente di che.
Alta duecento metri, ma poco imponente, forse per la distanza,
forse per la portata abbastanza ridotta. Fu più interessante
osservare una colonia di foche che rumoreggiava sugli scogli.
Riprendemmo l’auto e
tra paesaggi selvaggi arrivammo a Durness, coi suoi fiordi
selvaggi e la sua costa, stranamente, selvaggia. Alloggiammo
alla Wild Orchid Guest House, il nome di hotel più bello della vacanza. A Durness facemmo una delle cose
più intelligenti che si possano fare a Durness e in Scozia in
generale: una camminata.
Il trekking, infatti,
è l’attività che meglio consente d’esplorare l’aspra natura
scozzese e d’ammirarla in assoluta pace contemplativa.
E’ il modo migliore
per apprezzare la solitudine di quei luoghi. Un’alternativa può
essere procurarsi una barca a vela e affrontare quei mari
tempestosi, cosa molto divertente ma anche vagamente stressante e poco adatta a chi soffra il mal di mare.
La nostra camminata
verso Faraid Head fu eccezionale nonostante il tempo
grigio. Lungo l'itinerario a piedi c’erano scogliere, dune di sabbia e spiagge
caraibiche .
Era estate e
camminavamo col cappotto, ma eravamo pure molto contenti.
Incontrammo un relitto di una nave sommerso dalla sabbia, i
Puffin (uccelli simili a piccoli pinguini) e bei punti
panoramici con vista su Cape Wrath.
La nostra vacanza
continuò lungo la costa settentrionale scozzese. Ci fermammo a
visitare la bella Smoo Cave. Arrivammo nel pomeriggio a
Dunnet Head. Un faro fotogenico si stagliava sulla cima
d’imponenti scogliere. Alloggiammo al Northern Sands Hotel.
Poco lontano c’erano
le scogliere di Duncansby Head coi loro faraglioni. Anche
qui camminare in direzioni a caso era assai gradevole. Sul mare
volava una marea di gabbiani. Anche questo, un must per ogni itinerario di viaggio in Scozia.
Le strade scozzesi sono lunghe, umide e tortuose, quindi i tempi di percorrenza sono spesso più lunghi di quelle attesi.
In compenso, si è quasi sempre immersi in splendidi paesaggi.
A un certo punto finimmo per caso in una baia
seclusa, circondata da scogliere, con un vecchio molo di cemento
che si sporgeva in mare. Vi parcheggiai la Polo, in posizione
panoramica, e ammirammo la natura circostante. C'erano gabbiani, puffin e foche che nuotavano vicine a riva,
stupite di vederci. Che pace!
Dalla magica baia (che vi consiglierei d'aggiungere al vostro itinerario di viaggio, se soltanto ricordassi dove si trova... ma il giusto consiglio è di svoltare a caso verso sinistra in una stradina pericolante che v'ispiri) ci
dirigemmo verso il Glen Lyon, una vallata con tanto di lago,
cascatelle, case in pietra, mulini e camminate assai bucoliche.
Lungo la strada ci fermammo sul lago di Loch Ness, un
grigio specchio d’acqua tra verdi colline, privo di mostri
marini, per quel che potemmo giudicare. Si vedevano begli scorci
panoramici dal Drumnadrochit Castle.
Soggiornammo nel
Balnearn House Bed & Breakfast. Obiettivamente, tutti i posti
dove dormimmo nel corso della vacanza erano accoglienti e fornivano una sostanziosa
colazione (con eggs and bacon and simili porcate). Gli scozzesi
mi sembravano rudi, ma divenivano presto cordiali.
Il giorno dopo
visitammo il Dunrobin Castle, imponente e dai ricchi
giardini. Ciò che ci sorprese maggiormente fu però
un’esibizione di falconeria, l’arte della caccia col falco.
Il falconiere aveva un assoluto controllo sui suoi rapaci,
un’aquila, un gufo e un falco. Li lasciava volare liberi e,
quando li richiamava, questi accorrevano volando a un pelo dalle teste degli spettatori.
Visitammo poi il
caratteristico villaggio di pescatori di Crail e le
affascinanti, quasi spettrali, rovine della Cattedrale di Saint
Andrews.
L'ultima
meta del nostro itinerario di viaggio in Scozia, prima del ritorno a Londra, era Edimburgo.
Dopo la solitudine delle Highlands (in cui non si stava male,
per carità) ci godemmo quindi un po’ di vita sociale. Visitammo
il castello e il centro storico, coi suoi vivaci locali. Ci
stupì il museo “Camera Obscura”, dedicato agli effetti ottici.
Era presentata come un’attrazione per ragazzi, ma sorprendeva e
faceva nascere domande filosofico-scientifiche.
Sebbene nelle vivaci
Glasgow ed Edimburgo abiti la grande maggioranza degli scozzesi,
per il viaggiatore l’anima di questo paese è nelle Highlands.
Quindi, a chi visiti la Scozia, do due consigli: 1) esplorate
il paese concedendovi numerose camminate, sempre con gli occhi
bene aperti, pronti a cogliere tutta la bellezza del paesaggio,
dei colori, della natura, dei raggi di sole che filtrano tra le
nubi; e 2) non guidate dopo avere assaggiato 8 whisky diversi!
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