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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Qui sotto alcune delle foto più affascinanti di Creta e un divertente e interessante diario di viaggio
pieno di informazioni e aneddoti che descrive l'intero itinerario.
Se non le avete ancora lette, date un'occhiate alle informazioni di viaggio e alla mappa
dell'itinerario qui: www.wildtrips.net/creta.htm.
Chi non vuole godersi una settimana di vacanza
estiva su un'isola greca? E chi non vuole farlo a bordo di una
jeep, scavallando montagne, attraversando canyon, alla ricerca
di spiagge deserte persino a Ferragosto, di coste tanto
imponenti e selvagge da mettere i brividi?
Beh, spero che ogni persona sana di mente desideri un viaggio insensato di questo tipo.
Creta è ideale a tale scopo, essendo l'isola più grande e varia
dell'arcipelago greco. Durante una vacanza rilassante, ci si può
sollazzare in spiaggia e si può fare vita notturna, in
particolare sulla costa settentrionale. Ma il resto dell’isola è
tutto da esplorare all'avventura.
Con Ryanair volammo da Pisa a Chania,
atterrammo alle tre del pomeriggio. Ritirammo la Suzuki Jimny
4x4 decapottabile che ci avrebbe fatto compagnia per il resto
del viaggio: 490 euro per una settimana con Anna Cars
(un’agenzia locale), assicurazioni incluse – prezzo da altissima
stagione. Nemmeno venti minuti d'auto e parcheggiammo a Stavros
su una bellissima spiaggia con tanto di mare cristallino e
montagna rocciosa sullo sfondo. Un buon inizio, per il nostro
improvvisato itinerario di viaggio.
La sera ci fermammo a Chania, la città forse più
affascinante di Creta, adagiata sul mare, ricca di locali e
ristoranti, con vie e viuzze sull'acqua e un antico,
spettacolare porto. La calca di turisti in quel periodo di
vacanza era notevole e rendeva la città parecchio animata.
Il giorno dopo guidammo verso la spiaggia di
Balos, lungo strade sterrate via via sempre più panoramiche. Si
può raggiungere questa spiaggia anche via mare, con gite in
battello, ma la vista dall'alto di questa baia strepitosa, con
la laguna e le isole rocciose, è qualcosa di unico e
indimenticabile.
Lo sterrato per Balos è percorribile anche con
auto normali, seppur molto lentamente, quindi l'accesso via
terra è davvero consigliabile per non dire obbligatorio in un itinerario di viaggio a Creta.
Scattammo varie foto, una più spettacolare
dell'altra (anche se il mio giudizio è parziale), ed esplorammo
gli angoli nascosti di quella che è una baia assai famosa eppure a suo modo
selvaggia.
Lasciammo Balos nel pomeriggio. La risalita verso la macchina, sotto il sole, era faticosa,
ma chi voleva poteva noleggiare un mulo.
Raggiungemmo Falasarna prima del tramonto. Qui si
trova una immensa distesa di sabbia, in parte attrezzata con
sdraio e sport acquatici.
Verso l’ora di cena ci mettemmo a cercare un
posto dove alloggiare e trovammo una camera doppia in una tranquilla guesthouse a 40 euro a testa.
Questo tipo di camera e
prezzo si sarebbe rivelato la norma lungo il nostro itinerario di viaggio a Creta, nonostante il
last-second e l’alta stagione.
La location era
spettacolare, ma mancava vivacità, e i ristoranti di pesce sembravano un po' delle fregature.
Il giorno seguente, lungo una strada che costeggiava in modo attraente il mare, arrivammo a Elafonisi, una delle spiagge più famose di Creta ma
comunque immancabile in un viaggio qui.
Qui si rivelava nuovamente il miracolo di
Creta. La spiaggia pareva turistica e affollata, ma, in realtà,
camminando appena poche centinaia di metri lungo la penisola
sabbiosa, ci si trovava soli in splendide baiette dall’acqua
cristallina.
La spiaggia turistica era organizzatissima, con noleggio sdraio, ombrelloni, canoe, windsurf (il vento è frequente d'estate), eccetera.
Nel pomeriggio decidemmo di proseguire lungo il
nostro itinerario di viaggio (che non avevamo, ma all’incirca
volevamo percorrere - più o meno - il periplo di Creta).
Volevamo andare a Paleochora, e lo facemmo seguendo un piccolo, malconcio segnale in caratteri greci che indicava uno sterrato che sembrava seguire la costa.
La strada era ridotta malissimo, ma la Jimny aveva il fondo alto e se la cavava; i paesaggi erano spettacolari.
Dopo Paleochora guidammo fino a Sougia, dove giungemmo al tramonto, in tempo per ammirare la splendida lunga spiaggia
circondata da immense scogliere; i ristoranti erano molto turistici.
Il giorno dopo il nostro viaggio continuò
all’interno, verso il canyon di Imbros, che percorremmo a piedi,
in discesa, tra imponenti pareti rocciose.
Al termine della
camminata, durata due-tre ore, fummo
trasportati per pochi euro al punto di partenza della
camminata da due signori con un furgone, una comoda opzione per non fare avanti e indietro.
Soddisfatti della gita al canyon di Imbros,
guidammo fino al mare, facemmo un bagno e continuammo l'itinerario
lungocosta, toccando Hora Sfakion e Loutro.
Arrivammo a Plakias al tramonto, altra piacevolissima cittadina sul mare dove la serata trascorreva tranquilla.
Plakias è forse la località più turistica lungo
la costa meridionale cretese, anche grazie ad alcune ampie
spiagge facilmente raggiungibili. Un posto di vacanza, insomma,
dove è possibile noleggiare canoe, come facemmo noi la mattina
seguente, e provare windsurf, derive, sci d’acqua, ecc.
Dopo la
canoata, riprendemmo la jeep e proseguimmo per diverse ore
lungo sterrati a picco sul mare, fermandoci ogni tanto per un
bagno in spiagge via via sempre più spettacolari. Il nostro itinerario di viaggio a Creta si stava rivelando più selvaggio del previsto.
Arrivammo al
tramonto ad Agia Galini, dove decidemmo di pernottare, un caratteristico paese di case bianche
che scendevano sul mare.
Fin qui il diario di viaggio è stato esaltante,
vero? Strepitoso, no? No. Vabbè. Il diario comunque continua
spedito, permettendosi pure di tralasciare dettagli importanti
(ad esempio che, tra Plakias e Agia Galini, visitammo la bella
spiaggia di Preveli e il rigoglioso canyon alle sue spalle;
la spiaggia è spettacolare, ma nella parte meridionale di Creta
ce ne sono di altrettanto belle e molto meno frequentate: il
canyon, però, fa la differenza).
La meta successiva era Matala, località rinomata
per le grotte naturali abitate fin dalla preistoria, ma anche
dagli hyppie negli anni ‘60. Il paese è caratteristico, anche se
un po’ turistico, e si affaccia su una bellissima baia. Sul
roccioso fianco di uno dei promontori che chiudono la baia ci
sono innumerevoli grotte, da visitare. Poco distante da Matala e
raggiungibile a piedi attraverso un breve ma faticoso sentiero
c’è la bellissima Red Sand Beach o Spiaggia dalla Sabbia Rossa.
Dopo Matala
abbandonammo ogni logico itinerario di viaggio e ci buttammo
verso il nord di Creta, andando a prendere la superstrada che
segue la costa settentrionale e spostandoci verso est. Facemmo
pausa, dopo quasi tre ore, a Mohlos, o Mochlos, un bel paesino
dove ci godemmo una panoramica Mythos (la birra locale cretese). Dopo un
altro po’ di strada raggiungemmo Sitia, una bella cittadina dove
alloggiammo.
La nostra vacanza continuò poi a Vai
con un'ampia spiaggia con un palmeto alle spalle: posto splendido, ma affollato di turisti.
(Lungo il nostro itinerario di viaggio nel sud di Creta ci eravamo abituati bene, in quanto a coste selvagge e deserte).
Andammo poi a Palekastro,
patria del windsurf, sempre spazzata dal meltemi.
La zona di Palekastro è splendida e dopo il windsurf la esplorammo in jeep. Ci
allontanammo dunque seguendo degli sterrati che ci portarono a
costeggiare il mare lungo una selvaggia penisola, trovando altre baiette deserte.
Nel primo pomeriggio, cercando una
qualche locanda trovammo altre spiagge deserte e la più caratteristica e migliore trattoria della vacanza
dove mangiammo carne e
polpo ai ferri. A Creta si può mangiare a qualsiasi ora.
Guidammo poi per un paio d’ore e arrivammo a Malia, dove decidemmo
di fermarci.
Si trattava ormai dell’ultimo giorno di vacanza, e con essa,
purtroppo per voi e per la letteratura in generale, va a
concludersi anche questo diario di viaggio cretese.
Prima di prendere l’aereo da Chania, però, avemmo
il tempo di visitare le rovine, in buona parte ricostruite, di
Cnosso – che dopo tutte le bellezze di Creta e le avventure
vissute ci deluse parecchio. Non ci spiegavamo la massa di turisti in visita (e neppure la nostra presenza!). Erano molto
più affascinanti altri siti archelogici cretesi, meno ricostruiti e meno
turistici, in contesti più naturali. Sottolineo però che non sono un archeologo!
Sulla strada per l’aeroporto ci fermammo a Rethymno, affascinante cittadina sul mare di
origine veneziane, anche se la mia preferita restò Chania.
Come conclusione di questo diario di viaggio,
sottolineo volentieri che una vacanza all’avventura a Creta è quindi
possibile anche ad agosto: bastano un mezzo proprio, un po’ di
spirito d’iniziativa e capacità d’improvvisazione. Insomma, se
trascorrerete le vostre ferie estive a Creta, avrete la
selvaggia benedizione di Wild Trips (senza tale benedizione sareste
perduti, lo so).
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