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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
L'aeroporto internazionale di Kathmandu è la porta d'accesso al Nepal per la stragrande maggioranza dei viaggiatori.
Una volta atterrati, molti si dedicano alla visita della capitale: si può spendere anche una settimana intera scoprendo i
magnifici templi della valle di Kathmandu.
Il modo più tranquillo
e turistico per vedere l'Himalaya è raggiungere la seconda città del Nepal: Pokhara, che è adagiata sul lago Fewa e vicinissima
alla catena dell'Annapurna.
ATTENZIONE!!! Dall'aprile 2023 il governo nepalese rende obbligatorio l'utilizzo di una guida per tutti i viaggiatori,
anche nell'area dell'Annapurna! Pare che invece si possa fare in modo indipendente il trekking al campo base dell'Everest.
Il Langtang è una valle meravigliosa ai confini col Tibet, in cui si possono ammirare templi immersi in paesaggi sublimi e fare trekking incredibili.
Chi non ha voglia di vedere montagne, non ha preso una buona decisione a recarsi in viaggio in Nepal :D Ma, in realtà,
nella fascia pianeggiante ai confini con l'India è possibile visitare il parco di Chitwan, dove ammirare foresta tropicale, elefanti,
coccodrilli e rinoceronti.
Il clima del Nepal ha stagioni ben distinte che vanno tenute in considerazione quando si pianifica il proprio itinerario
di viaggio. Il periodo dei monsoni va da giugno a settembre e va evitato sia perché la pioggia e la scarsa visibilità
non permettono di godersi i grandiosi paesaggi, sia perché tutti i trasporti sono condizionati dai monsoni: strade chiuse
per frane e allagamenti e aerei bloccati per mancanza di visibilità sono episodi frequenti.
Una volta terminato il monsone, ottobre e novembre sono invece quasi sempre soleggiati e dalle temperature piacevoli (che
ovviamente di notte in quota possono diventare gelide). In inverno il freddo e le nevicate possono impedire di praticare
i sentieri più interessanti. La primavera è soleggiata e floreale e quindi indicatissima per un viaggio in Nepal.
Clima e trasporti in un itinerario di viaggio in Nepal sono temi abbastanza correlati, perché nelle stagioni soleggiate bus e aerei
sono più sicuri e puntuali (in particolare, optate per i voli al mattino per il tempo più stabile e per non avere ritardi da
voli precedenti).
Per fare trekking in Nepal in modo indipendente è fondamentale tenere a mente i punti seguenti:
1- Recarsi nelle aree dove ciò è consentito: in particolare, nell'Annapurna Conservation Area (così almeno era prima dell'aprile 2023) e nel trekking per il campo
base dell'Everest. Qui gli itinerari sono bene segnalati e ogni pochi chilometri s'incontrano delle guesthouse dove rifocillarsi, soggiornare, chiedere info.
2- Gli escursionisti devono procurarsi presso l'Ufficio Turistico di Kathmandu (o anche quello di Pokhara per il trekking nell'Annapurna) i permessi necessari:
la tessera TIMS (Trekkers' Information Management System) e quello per il parco (ACAP permit per l'Annapurna).
3- La TIMS card costa 2000 rupie nepalesi, l'ACAP permit 3000 (quindi in totale 5000 rupie che sono poco meno di 40 euro).
4- L'Annapurna Conservation Area Permit include i trekking al campo base dell'Annapurna (ABC), il circuito dell'Annapurna (AC),
il campo base del Mardi Himal, i trekking Poon Hill e Muldai viepoint e insomma tutti i sentieri attorno all'Annapurna,
che possono essere collegati in un trekking lungo.
6- Come costo del trekking indipendente, tenete conto di circa 25 euro al giorno tutto incluso (tra colazione, pranzo, cena e pernottamento); con un'agenzia
ovviamente si spende molto di più, dovendo pagare guida, portatore e commissioni.
7- Chi fa trekking in modo indipendente e quindi senza un portatore deve camminare con uno zaino in spalla: fattibilissimo con un buono
zaino con una fascia in vita.
8- Le guesthouse hanno quasi sempre coperte polverose, quindi un sacco a pelo invernale non è necessario, anche se può essere
utile per l'igiene (leggete sotto il diario di viaggio per maggiori dettagli sulla mia esperienza).
9- Importante avere mappe offline dei sentieri sul cellulare (maps.me o komoot).
10- Oltre una certa quota non vengono vendute bottiglie d'acqua, quindi comprate un paio di bottiglie a valle e conservatele gelosamente
per riempirle lungo il percorso: si può scegliere tra acqua filtrata e acqua "sporca", da depurare col proprio cloro.
Zainetto piccolo e leggero e arrotolabile;
Giacchetta impermeabile con cappuccio;
Piumino compatto;
Due pile o maglie di cui uno pesante;
2 paia di pantaloni lunghi da trekking e uno corto;
Copri pantaloni impermeabili;
4 magliette;
5 calze tra leggere e pesanti;
Sacco lenzuolo;
Scarponi, scarpe ginnastica, ciabatte;
4 mutande;
Costume;
Scaldacollo, berretto pesante, cappellino con visiera;
Guanti caldi ed impermeabili;
Occhiali da sole;
Un bastoncini telescopico da trekking (trovato a Pokhara);
Ramponcini (non si sa mai);
Torcia frontale;
Macchina fotografica;
Powerbank;
Repellente per insetti;
Disinfettante per potabilizzare l’acqua;
Accappatoio in microfibra;
Sapone/Spazzolino/Dentifricio/Disinfettante per le mani.
Vi ho dato alcune informazioni generiche sul Nepal e su come goderselo al meglio.
Ora, vi riporto il mio diario di viaggio in solitario in Nepal, in cui ho visitato Kathmandu e Pokhara e soprattutto ho fatto trekking
ai campi base dell'Annapurna e del Mardi Himal. Vi troverete spero informazioni utili per organizzare il vostro viaggio.
Il fascino dell'Himalaya, l'irresistibile desiderio di fare un trekking fino al campo base di un "8000", una smania incredibile.
Eccomi quindi a partire da solo per il Nepal, un viaggio che vi racconto a tappe. E' una novita, per me, viaggiare così tanto da solo,
ma nessun amico poteva
partire in questo periodo (inizio novembre è stagione ideale per il Nepal)... e quindi cosa dovevo fare, rinunciare? Giammai!
Conto del resto d'incontrare gente, e soprattutto altri trekkers, lungo il percorso.
Visito Pokhara, poi il mattino dopo prendo un altro bus, stavolta 4x4, che percorre una strada sterrata davvero improbabile fino a Ghandruk.
È l'inizio del mio trekking fino al campo base dell'Annapurna!!
Da Ghandruk, tipico villaggio Gurung, cammino fino a Chomrong, altro paesino pittoresco e qui decido di fermarmi
(non ho prenotato nulla in anticipo, non ce n'era bisogno).
Il trekking al campo base dell'Annapurna è uno dei percorsi nepalesi chiamati "delle case del tè": ogni tot km si incontra sempre
o un villaggio o delle guesthouse, dove si può dormire e rifocillarsi e bere del tè caldo. Ciò semplifica molto il compito agli escursionisti,
in particolare a me che sono uno dei pochi senza né guida né portatore: ho uno zaino che pesa 10 chili, se dovessi aggiungerci anche la tenda
e provviste per giorni, non sarei qui a scrivere entusiasta dell'esperienza!
Contando i saliscendi, oggi ho fatto 18 km e più di 2000 metri di dislivello, da matti. E domani... Domani, grazie alla folle salita di oggi,
sarà il grande giorno del campo base dell'Annapurna.
Circondato da montagne di 8000 metri! Che spettacolo il campo base dell'Annapurna!
Mi sono svegliato a 3700 metri, dopo una notte gelida (di giorno cammino in pantaloncini e maglietta, ma la sera la temperatura in quota
crolla sotto zero e anche nelle guesthouse scende il freddo: qui niente riscaldamento o 110%, solo coperte polverose).
Dopo tanta meraviglia inizio a scendere sulla via dall'andata, per poi deviare verso Landruk, incontrando paesaggi idilliaci lungo il fiume e nella giungla.
Landruk è un pittoresco villaggio di campagna e punto di partenza per il mio prossimo trekking.
Dopo il campo base dell'Annapurna, ho in mente un secondo obiettivo, il Mardi Himal, il cui campo base superiore si trova a 4800 metri di quota, altezza Monte Bianco!
Da Landruk inizio a salire nel bosco, incontro una casetta paradisiaca con tanto di cavallo bianco, poi ancora salita fino ad arrivare
a una guesthouse a 3500 metri di quota.
110 km percorsi, più di 6000 metri di salita (e altrettanti, meno faticosi ma più dolorosi, di discesa), tante persone conosciute e paesaggi memorabili!
Dopo la settimana di trekking, torno a Pokhara, che è la seconda città del Nepal e il centro principale del turismo nella zona dell'Annapurna.
La parte vacanziera della città si trova lungo il lago Fewa. Ora, dopo giorni di trekking montano e avventura, le "cose" turistiche non m'attirano per niente,
quindi decido di noleggiare una canoa (di nuovo da solo, perché gli escursionisti con cui avevo condiviso le ultime cene ripartono verso l'Europa).
Il giorno dopo, alba sulla collina di Sarangkot e poi volo a Kathmandu, ultima tappa del mio viaggio in Nepal.
Il mio viaggio si conclude a Kathmandu, che è una città dalla vitalità e spiritualità sorprendenti. Dopo il fascino dell'Himalaya temevo
che la capitale nepalese m'avrebbe annoiato, e invece rimango stupito a ogni angolo.
Visito il tempio buddhista di Swayambhunath, detto anche tempio delle scimmie, perché in effetti sono centinaia che si muovono tra fedeli e turisti.
Dato che sorprendentemente non vengo investito da nessuno dei centomila motorini che sfrecciano in direzioni casuali, della città mi rimarrà
un bellissimo ricordo, come di tutto il Nepal!
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