Seguiteci su Facebook! Dopo le notti insonni spese per creare il sito, ve ne saremo grati!
E se vi piacciono i libri di viaggio, leggete l'unica ed emozionante
GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Seguiteci su Facebook! Dopo le notti insonni spese per creare il sito, ve ne saremo grati!
E se vi piacciono i libri di viaggio, leggete l'unica ed emozionante
GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Il Kirghizistan è uno dei paesi più fotogenici al mondo. Il mio itinerario di viaggio, le foto e il diario di viaggio sotto vi aiuteranno a organizzare una vacanza in
questa splendida nazione fuori dai circuiti turistici. Potete inoltre trovare informazioni generali e superesaustive per
le vacanze in Kirghizistan qui.
Il Kirghizistan si trova in Asia Centrale, a sud del Kazakistan. Faceva parte dell'Unione Sovietica, ma
per i paesaggi e per la popolazione la vicinanza con la Cina è evidente. I Kirghizi hanno infatti lineamenti orientali, la pelle piuttosto scura,
e vivono tra imponenti montagne che rompono con le piatte distese della steppa russa.
Le meravigliose montagne sono le protagoniste di un itinerario di viaggio in Kirghizistan, anche perché è lo stato al mondo più lontano
dal mare. I turisti occidentali sono ancora pochi, mentre i turisti russi e
kazaki d'estate si fanno notare soprattutto sulle rive del lago Issyk Kul.
Dopo anni di chiusura e tensioni, il governo
ora sta puntando molto sul turismo e ha eliminato
la necessità del visto per parecchie nazionalità, tra cui quella italiana, quindi il numero di vacanzieri potrebbe aumentare!
I viaggiatori in Kirghizistan incontreranno un paese piuttosto povero, ma con gente davvero ospitale
(è difficilissimo rifiutare una tazza di tè offerta da un kirghizo!) e una capitale (Bishkek) in rapido
sviluppo. Un itinerario di viaggio in Kirghizistan può essere inserito abbastanza facilmente in una vacanza più lunga che tocchi anche Uzbekistan, Tajikistan o Kazakistan.
A meno che non vogliate godervi le piste di una delle stazioni sciistiche del Kirghizistan,
l'estate è stagione giusta: temperature ideali e sole quasi sempre presente. D'inverno è troppo freddo,
ma anche nelle mezze stagioni le molte strade chiuse per neve
limiterebbero il vostro itinerario di viaggio.
La capitale Bishkek è sorprendentemente animata e moderna, ma viene di solito usata solo come punto di passaggio.
Il grande lago di Issyk Kul è il "mare" kirghizo, anche se si trova a 1600 metri di quota. Rappresenta la zona turistica più frequentata,
con paesaggi unici e diversi (dal brullo Skazka Canyon alle montagne verdeggianti) e qui la città di Karakol
è un punto di partenza ideale per degli esaltanti trekking.
Il laghetto Song Kul, a 3000 metri, è un gioiello incastonato in fantastici paesaggi. Osh, nel sud, è una città caratteristica
circondata da montagne memorabili. In generale, in Kirghizistan c'è una scelta infinita tra paesaggi naturali
davvero fotogenici e con un'auto a noleggio qualsiasi strada sterrata può regalare avventure ed emozioni.
Fino al 2014 era quasi impossibile noleggiare un'auto senza conducente. Ora si può, e non è così difficile guidare in Kirghizistan,
perché fuori dalla capitale il traffico è davvero limitato. Ovviamente l'auto a nolo dev'essere una jeep, perché le strade sono per lo più
sterrate. La patente italiana è sufficiente. Un problema noto, da queste parti, è la corruzione della polizia,
che potrebbe inventare delle scuse per accusarvi
di una qualche infrazione e quindi chiedervi una mazzetta di una cinquantina d'euro. A noi non è capitato: anche i poliziotti alla frontiera
col Kazakistan sono stati gentili e onesti. L'auto a nolo permette ai turisti di completare in pochi giorni un itinerario di viaggio
che altrimenti richiederebbe settimane, senza contare la possibilità d'inoltrarsi in posti splendidi fuori dagli itinerari battuti.
Se il vostro obiettivo è il trekking, potete invece considerare l'utilizzo, ben più economico, di mezzi pubblici, taxi e autostop (diffusissimo).
In Kirghizistan, infatti,
ci sono diversi splendidi trekking di più giorni che attraversano meravigliose catene montuose. I punti di partenza e di arrivo di questi
itinerari sono spesso in vallate differenti, quindi in tal caso per i viaggiatori conviene avere già restituito l'auto a noleggio.
Il paese è (per ora) molto economico. Nelle yurte, le tipiche tende fisse dell'Asia Centrale, una notte in mezza pensione costa circa 13 euro
a persona. Ovviamente è un'accomodazione a dir poco spartana, e il bagno non è più che un buco nel terreno in mezzo alla prateria, con due pezzi di
lamiera intorno. Il noleggio auto è, nel caso, la parte più costosa del viaggio (50-60 euro al giorno per una jeep discreta, e comunque
datata almeno una quindicina d'anni). Mezzi pubblici e taxi hanno prezzi davvero stracciati per un turista occidentale.
Il volo dipende molto dalla stagione: nei periodi più cari non dovreste superare i 700 euro A/R dall'Italia, ma vi può
andare molto meglio, attorno ai 400 euro (non ci sono voli diretti, si vola via Istanbul con Pegasus o Turkish o via Mosca).
Il Kirghizistan ci è sembrato un paese molto sicuro. Ovviamente i pericoli sono legati più che altro ad attività come trekking in posti
sperduti, alpinismo, equitazione. Bisogna fare attenzione anche al mal di montagna, in Kirghizistan
si superano spesso i 3000 metri. Girare in auto è relativamente più pericoloso che in Occidente, ma il fatto che ci sia meno traffico semplifica
la vita. Le jeep datate sono una possibile fonte di guasti e contrattempi (tra l'altro d'estate vengono affittate tutte con discreto anticipo).
Sapere parlare il russo aiuterebbe molto in certe circostanze e ad esempio in caso di guai come la famigerata corruzione della polizia (problema
che a noi non è apparso).
Noi non abbiamo avuto nessun contrattempo con la popolazione locale, anzi gentilissima, durante il nostro viaggio,
anche se pare che nel sud del paese siano più propensi a raggirare i turisti.
La moneta locale è il Som (1 euro = 78 Som nell'agosto 2018) che può essere cambiato nelle principali città in modo più
conveniente presso le banche. Bisogna fare attenzione al fatto che nel centro del Kirghizistan la bellezza della natura è anche dovuta
alla quasi totale assenza di banche e ATM. Nel nostro itinerario di viaggio ci è capitato di trovarci a corto di soldi:
in tal caso, dopo un po' di insistenza bar o yurte hanno accettato gli euro come pagamento, cambiandoceli.
Per mangiare si trova quasi sempre qualche economica locanda che propone
immancabilmente montone con verdure. La benzina costa circa 40 centesimi/litro (invidia).
Tutti fanno l'autostop, è un modo normale di viaggiare: se avete l'auto a nolo, potete approfittarne per conoscere gente;
se girate coi mezzi pubblici, potete trovare qualche auto che vi carichi. Noi abbiamo accompagnato kirghizi e turisti.
Per "navigare" utilizzate Google Maps, scaricandovi le mappe offline: meglio di qualsiasi navigatore.
Per il nostro viaggio in Kirghizistan avevamo prenotato il volo per Bishkek, optando per lo comodo scalo a Istanbul
piuttosto che a Mosca per evitare il problema del visto. Avevamo inoltre noleggiato una jeep via internet.
Per il resto, come sempre, andavo all'avventura senza altre prenotazioni.
Ritirammo l'auto a nolo al Manas Airport di Bishkek e partimmo verso Suusamyr. Ci dirigemmo verso il lago
Song Kul (Kul vuol dire lago). Fu un viaggio lungo, di quasi tutta la giornata,
ma attraverso paesaggi clamorosi. L'auto noleggiata si comportò benissimo.
Suusamyr è un villaggio tranquillo, dove c'imbattemmo in una processione su una collina.
Trovare un bancomat o un cambio fu impossibile per 200 chilometri, ma risolvemmo a Caek,
dove potemmo così pranzare con montone e verdure e tè caldo - un classico per il Kirghizistan.
Un'impervia strada sterrata ci portò finalmente al Song Kul, meta del nostro primo intensissimo giorno di viaggio in Kirghizistan.
Questo lago a 3000 metri di quota è circondato da prati verdi
su cui corrono i cavalli e da montagne incontaminate.
I pastori, qui, alloggiano nelle yurte, le tipiche tende dell'Asia Centrale, che si montano facilmente all'inizio della stagione estiva, quando si scioglie la neve.
Tra le yurte dei pastori, alcune sono adibite all'utilizzo per i pochi viaggiatori.
Per il resto, ci sono mucche, cavalli e pecore.
Il mattino dopo facemmo un giro a cavallo, da turisti in cerca di esperienza tipiche, poi ripartimmo sulla più comoda jeep
seguendo bellissime strade sterrate tra le montagne. Proseguendo nel nostro itinerario di viaggio verso Issyk Kul, arrivammo a Kockor e, poco dopo, al lago di Orto Tokoy.
Camminammo verso la riva del lago e incontrammo dei cammelli, cui scattammo mille foto perché non ci aspettavamo di vederli in Kirghizistan.
Quando arrivammo sull'enorme lago Issyk Kul iniziammo a percorrere la strada che lo costeggia a sud.
Prendemmo presto uno sterrato frequentato da turisti russi verso Kyzyl Tuu, con cui
arrivammo al Salty Lake, o Solenoye Ozero, un lago salato. Era un piccolissimo Mar Morto kirghizo dove si poteva nuotare e fare fanghi
a poche centinaia di metri dall'Issyk Kul.
Sul Solenoye Ozero ci sono delle yurte dove mangiare pesce di lago. Guidammo poi fino a Bokonbaev, dove trovammo
un'economicissima sistemazione (come in tutto il resto della vacanza).
Da Bokonbaev prendemmo uno sterrato che s'inoltrava in una
valle verde tra le montagne; visitammo un cimitero islamico (gli abitanti del Kirghizistan sono
per lo più musulmani, ma in modo blando).
Raggiungemmo quindi il "Birds of Prey Festival" organizzato qui ogni anno ad agosto dal CBT, l'ente del turismo kirghizo. Questo festival
mostra ai viaggiatori tutte le peculiarità delle tradizioni del Kirghizistan. Rispetto al resto del paese, fu
una manifestazione turistica, ma assai fotogenica, con giochi e cibo tipicamente
kirghizi.
Furono particolarmente interessanti i giochi coi cavalli, come
il wrestling e il kokboru. In quest'ultimo due squadre di uomini a cavallo si litigano una capra morta. Tale sport è diffuso anche in altri paesi dell'Asia centrale
(in Afghanistan col più noto nome di Buzkashi) e assistere a una partita è stato uno dei momenti più caratteristici del nostro itinerario
di viaggio in Kirghizistan!
Lasciammo il festival di Bokonbaev e ci dirigemmo verso lo Skazka canyon, o Fairy Tale Canyon per i viaggiatori stranieri (questi slanci anglofoni sul lago Issyk Kul
dimostrano le serie intenzioni di apertura al turismo). C'incamminammo tra i pinnacoli colorati dello Skazka, e fu meraviglioso!
Lasciammo lo Skazka Canyon nel tardo pomeriggio e andammo a Karakol, meta interessante per il suo mercato degli animali.
Il mattino dopo ci svegliammo quindi all'alba per ammirare migliaia di pastori con Lada o furgoncini scassati che vendevano, compravano
o scambiavano mucche, pecore, tori, capre, e cavalli. Davvero spettacolare il mercato degli animali di Karakol, che si svolge tutte le domeniche.
Continuammo il nostro itinerario andando verso Altyn Arashan, una minuscola località di montagna in una valle sopra Karakol.
Parcheggiammo la jeep in un posto sicuro e in marshrutka (il bus kirghizo),
ci dirigemmo ad Ak-Suu e da lì camminammo sotto la pioggia fino ad Altyn Arashan.
La camminata richiede circa cinque ore, ma nell'ultimo tratto fummo accompagnati da un camioncino 4x4 sovietico, tra i pochi mezzi in grado
di cavarsela in quelle condizioni.
Altyn Arashan si trova a circa 2500 metri di quota: ci sono poche yurte e casette di legno, ma anche
delle pozze termali, in cui ci scaldammo.
Nelle terme e nelle poche guesthouse si fermano i pochi turisti, in genere appassionati di escursionismo o alpinismo.
Il giorno dopo il sole tornò a splendere, come ci si aspetta da un viaggio in Kirghizistan in estate. Tra i vari itinerari di trekking di più giorni,
noi dovemmo ovviamente optare per qualcosa di più breve, perché la sera volevamo rientrare a Karakol. C'incamminammo così lungo la splendida valle
di Altyn Arashan, tra fiumi, cascate, cavalli che correvano liberi e ghiacciai sullo sfondo. Che escursione meravigliosa!
Rientrati ad Altyn Arashan, scendemmo ad Ak Suu su due cavalli disobbedienti, il momento più doloroso del nostro itinerario di viaggio,
soprattutto per le parti intime sullo sconnesso sentiero, ma fu divertente!
Ad Ak Suu trovammo subito la marshrutka 350 con cui tornammo a Karakol e alla nostra jeep, con cui guidammo fino alla valle di Karkara,
dove c'è un posto di confine (aperto solo d'estate) tra Kirghizistan e Kazakistan. La strada era un avventuroso sterrato in verdi paesaggi bucolici.
In qualche ora arrivammo alla dogana, un posto di blocco in mezzo
al nulla: i poliziotti del Kirghizistan e quelli del Kazakistan ci controllare senza farci troppi problemi e da lì...
il nostro itinerario di viaggio continuò in Kazakistan!
Per tante altre foto del Kirghizistan, cliccate sulle immagini della fotogallery:
Se vi piacciono questi viaggi selvaggi o se volete trovare altre foto di questa e altre destinazioni, oltre che consigli e nuovi itinerari, visitate la nostra pagina FB e mettete mi piace:
Condividete questa pagina coi vostri amici:
Avete messo mi piace sulla nostra pagina FB?
Contatta info@wildtrips.net per domande su un itinerario, suggerimenti su un diario di viaggio, collaborazioni o per organizzare gite in mare in Liguria.
Mappa del sito - Privacy