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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Il Kirghizistan è uno dei paesi più fotogenici al mondo. Il mio itinerario di viaggio, le foto e il diario di viaggio sotto vi aiuteranno a organizzare una vacanza in
questa splendida nazione fuori dai circuiti turistici. Potete inoltre trovare informazioni generali e superesaustive per
le vacanze in Kirghizistan qui.
Il Kirghizistan si trova in Asia Centrale, a sud del Kazakistan. Faceva parte dell'Unione Sovietica, ma
per i paesaggi e per la popolazione la vicinanza con la Cina è evidente. I Kirghizi hanno infatti lineamenti orientali, la pelle piuttosto scura,
e vivono tra imponenti montagne che rompono con le piatte distese della steppa russa.
I viaggiatori in Kirghizistan incontreranno un paese piuttosto povero, ma con gente davvero ospitale
(è difficilissimo rifiutare una tazza di tè offerta da un kirghizo!) e una capitale (Bishkek) in rapido
sviluppo. Un itinerario di viaggio in Kirghizistan può essere inserito abbastanza facilmente in una vacanza più lunga che tocchi anche Uzbekistan, Tajikistan o Kazakistan.
A meno che non vogliate godervi le piste di una delle stazioni sciistiche del Kirghizistan,
l'estate è stagione giusta: temperature ideali e sole quasi sempre presente. D'inverno è troppo freddo,
ma anche nelle mezze stagioni le molte strade chiuse per neve
limiterebbero il vostro itinerario di viaggio.
La capitale Bishkek è sorprendentemente animata e moderna, ma viene di solito usata solo come punto di passaggio.
Il grande lago di Issyk Kul è il "mare" kirghizo, anche se si trova a 1600 metri di quota. Rappresenta la zona turistica più frequentata,
con paesaggi unici e diversi (dal brullo Skazka Canyon alle montagne verdeggianti) e qui la città di Karakol
è un punto di partenza ideale per degli esaltanti trekking.
Il laghetto Song Kul, a 3000 metri, è un gioiello incastonato in fantastici paesaggi. Osh, nel sud, è una città caratteristica
circondata da montagne memorabili. In generale, in Kirghizistan c'è una scelta infinita tra paesaggi naturali
davvero fotogenici e con un'auto a noleggio qualsiasi strada sterrata può regalare avventure ed emozioni.
Fino al 2014 era quasi impossibile noleggiare un'auto senza conducente. Ora si può, e non è così difficile guidare in Kirghizistan,
perché fuori dalla capitale il traffico è davvero limitato. Ovviamente l'auto a nolo dev'essere una jeep, perché le strade sono per lo più
sterrate. La patente italiana è sufficiente. Un problema noto, da queste parti, è la corruzione della polizia,
che potrebbe inventare delle scuse per accusarvi
di una qualche infrazione e quindi chiedervi una mazzetta di una cinquantina d'euro. A noi non è capitato: anche i poliziotti alla frontiera
col Kazakistan sono stati gentili e onesti. L'auto a nolo permette ai turisti di completare in pochi giorni un itinerario di viaggio
che altrimenti richiederebbe settimane, senza contare la possibilità d'inoltrarsi in posti splendidi fuori dagli itinerari battuti.
Se il vostro obiettivo è il trekking, potete invece considerare l'utilizzo, ben più economico, di mezzi pubblici, taxi e autostop (diffusissimo).
In Kirghizistan, infatti,
ci sono diversi splendidi trekking di più giorni che attraversano meravigliose catene montuose. I punti di partenza e di arrivo di questi
itinerari sono spesso in vallate differenti, quindi in tal caso per i viaggiatori conviene avere già restituito l'auto a noleggio.
Il paese è (per ora) molto economico. Nelle yurte, le tipiche tende fisse dell'Asia Centrale, una notte in mezza pensione costa circa 13 euro
a persona. Ovviamente è un'accomodazione a dir poco spartana, e il bagno non è più che un buco nel terreno in mezzo alla prateria, con due pezzi di
lamiera intorno. Il noleggio auto è, nel caso, la parte più costosa del viaggio (50-60 euro al giorno per una jeep discreta, e comunque
datata almeno una quindicina d'anni). Mezzi pubblici e taxi hanno prezzi davvero stracciati per un turista occidentale.
Il volo dipende molto dalla stagione: nei periodi più cari non dovreste superare i 700 euro A/R dall'Italia, ma vi può
andare molto meglio, attorno ai 400 euro (non ci sono voli diretti, si vola via Istanbul con Pegasus o Turkish o via Mosca).
Il Kirghizistan ci è sembrato un paese molto sicuro. Ovviamente i pericoli sono legati più che altro ad attività come trekking in posti
sperduti, alpinismo, equitazione. Bisogna fare attenzione anche al mal di montagna, in Kirghizistan
si superano spesso i 3000 metri. Girare in auto è relativamente più pericoloso che in Occidente, ma il fatto che ci sia meno traffico semplifica
la vita. Le jeep datate sono una possibile fonte di guasti e contrattempi (tra l'altro d'estate vengono affittate tutte con discreto anticipo).
Sapere parlare il russo aiuterebbe molto in certe circostanze e ad esempio in caso di guai come la famigerata corruzione della polizia (problema
che a noi non è apparso).
Noi non abbiamo avuto nessun contrattempo con la popolazione locale, anzi gentilissima, durante il nostro viaggio,
anche se pare che nel sud del paese siano più propensi a raggirare i turisti.
La moneta locale è il Som (1 euro = 78 Som nell'agosto 2018) che può essere cambiato nelle principali città in modo più
conveniente presso le banche. Bisogna fare attenzione al fatto che nel centro del Kirghizistan la bellezza della natura è anche dovuta
alla quasi totale assenza di banche e ATM. Nel nostro itinerario di viaggio ci è capitato di trovarci a corto di soldi:
in tal caso, dopo un po' di insistenza bar o yurte hanno accettato gli euro come pagamento, cambiandoceli.
Per mangiare si trova quasi sempre qualche economica locanda che propone
immancabilmente montone con verdure. La benzina costa circa 40 centesimi/litro (invidia).
Tutti fanno l'autostop, è un modo normale di viaggiare: se avete l'auto a nolo, potete approfittarne per conoscere gente;
se girate coi mezzi pubblici, potete trovare qualche auto che vi carichi. Noi abbiamo accompagnato kirghizi e turisti.
Per "navigare" utilizzate Google Maps, scaricandovi le mappe offline: meglio di qualsiasi navigatore.
Per il nostro viaggio in Kirghizistan avevamo prenotato il volo per Bishkek, optando per lo comodo scalo a Istanbul
piuttosto che a Mosca per evitare il problema del visto. Avevamo inoltre noleggiato una jeep via internet.
Per il resto, come sempre, andavo all'avventura senza altre prenotazioni.
Un'impervia strada sterrata ci portò finalmente al Song Kul, meta del nostro primo intensissimo giorno di viaggio in Kirghizistan.
Questo lago a 3000 metri di quota è circondato da prati verdi
su cui corrono i cavalli e da montagne incontaminate.
I pastori, qui, alloggiano nelle yurte, le tipiche tende dell'Asia Centrale, che si montano facilmente all'inizio della stagione estiva, quando si scioglie la neve.
Tra le yurte dei pastori, alcune sono adibite all'utilizzo per i pochi viaggiatori.
Per il resto, ci sono mucche, cavalli e pecore.
Sul Solenoye Ozero ci sono delle yurte dove mangiare pesce di lago. Guidammo poi fino a Bokonbaev, dove trovammo
un'economicissima sistemazione (come in tutto il resto della vacanza).
Da Bokonbaev prendemmo uno sterrato che s'inoltrava in una
valle verde tra le montagne; visitammo un cimitero islamico (gli abitanti del Kirghizistan sono
per lo più musulmani, ma in modo blando).
Lasciammo il festival di Bokonbaev e ci dirigemmo verso lo Skazka canyon, o Fairy Tale Canyon per i viaggiatori stranieri (questi slanci anglofoni sul lago Issyk Kul
dimostrano le serie intenzioni di apertura al turismo). C'incamminammo tra i pinnacoli colorati dello Skazka, e fu meraviglioso!
Continuammo il nostro itinerario andando verso Altyn Arashan, una minuscola località di montagna in una valle sopra Karakol.
Parcheggiammo la jeep in un posto sicuro e in marshrutka (il bus kirghizo),
ci dirigemmo ad Ak-Suu e da lì camminammo sotto la pioggia fino ad Altyn Arashan.
Altyn Arashan si trova a circa 2500 metri di quota: ci sono poche yurte e casette di legno, ma anche
delle pozze termali, in cui ci scaldammo.
Nelle terme e nelle poche guesthouse si fermano i pochi turisti, in genere appassionati di escursionismo o alpinismo.
Ad Ak Suu trovammo subito la marshrutka 350 con cui tornammo a Karakol e alla nostra jeep, con cui guidammo fino alla valle di Karkara,
dove c'è un posto di confine (aperto solo d'estate) tra Kirghizistan e Kazakistan. La strada era un avventuroso sterrato in verdi paesaggi bucolici.
Per tante altre foto del Kirghizistan, cliccate sulle immagini della fotogallery:
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