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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Perché andare?
La
Cina è un paese enorme con numerose città e meraviglie naturali
da visitare. Se monumenti giganteschi, montagne magiche,
panorami unici e grattacieli di 500 metri non bastano a
convincervi a partire, considerate anche le esotiche usanze, il
basso costo della vita e la generale sicurezza sociale, che
rendono il viaggio un puro divertimento. Tra i pochi difetti
cito l'inquinamento nelle grandi città e la difficoltà a
comunicare in inglese al di fuori dei principali centri
turistici. In realtà, quest’ultimo potrebbe essere un vantaggio
in certi ristoranti: a volte è meglio non sapere cosa si stia
mangiando, senza contare il piacere della sorpresa.
Quando andare? Il periodo
migliore per viaggiare dipende molto da itinerario di viaggio e
attività che si desidera svolgere. D'estate potete
in genere contare sul sole, ma Pechino e Shanghai sono afose e a
Hong Kong è la stagione dei tifoni. Dato il gelo invernale,
primavera e inizio autunno sono consigliabili.
Come muoversi? I voli interni sono
economici ed efficienti, i taxi molto convenienti. E'
praticamente impossibile noleggiare una vettura, ma considerate
l'opzione auto con autista, che può anche farvi da guida.
Per noleggiare qui un'auto ai prezzi migliori per il vostro itinerario di viaggio consiglio assolutamente di
cercare e prenotare a questo link.
Quanto costa? Il volo per la Cina può costare 800 euro, i voli interni tra i
50 e i 100 l'uno. Per il resto, potete viaggiare con budget
limitato, perché il costo della vita è molto basso. Chiaramente,
anche in Cina ci sono lussi che costano una fortuna.
Tenete a mente che nel quanto costa io tengo
conto di tutto il viaggio... dal mezzo per l'aeroporto di partenza alla bibita passando per pasti e souvenir.
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Dove andare? Un itinerario di viaggio in Cina deve comprendere Pechino e la Muraglia Cinese, la moderna Shanghai, la storica
Xian, la natura spettacolare e la vita contadina di Guilin e
Yangshuo.
Altre destinazioni? Con un più lungo itinerario di viaggio consiglio di aggiungere l'avveniristica isola tropicale di Hong Kong; il Tibet e
l'Himalaya, per cui non servono descrizioni; la natura e i panda
dello Sichuan; lo Xinjiang, che, lungo la via della seta,
affianca storia e paesaggi incredibili ai piedi degli 8000 metri
del Karakorum... sono regioni diverse della Cina con diverse
attrattive, tutte a loro modo estremamente affascinanti.
Con la scusa di una
trasferta di lavoro, nel 2008 organizzai una vacanza in Cina con
la mia ragazza. Era l'anno delle Olimpiadi di Pechino, ma non eravamo invitati. All'epoca,
l'organizzazione non fu semplice, ma riuscimmo alla fine a viaggiare in modo indipendente come desideravamo.
Arrivammo a
Pechino, prima tappa del nostro itinerario di viaggio, la mattina del 20 luglio. Ci accolse un aeroporto
ultra-moderno, al cui esterno c'erano migliaia e migliaia di taxi. Ne prendemmo uno a caso, mostrammo al tassista
l'indirizzo del nostro Bamboo Garden Hotel, stampato
appositamente in ideogrammi cinesi, e ci trovammo immersi nel
caotico traffico pechinese. L'hotel non era
affatto male, con le canne di bamboo e le lanterne rosse.
Lasciammo i bagagli e ci dirigemmo in
centro utilizzando la metropolitana. Il caldo e il jet lag ci
facevano cadere dal sonno, ma iniziammo comunque la vacanza con la visita della città.
Cominciammo dal
Tempio Lama, affascinante complesso buddhista,
impressionante per le decorazioni e il profumo d’incenso. Anche
il vasto Tempio di Confucio ci lasciò soddisfatti.
Rimanemmo poi colpiti dagli Hutongs, il centro
tradizionale costituito da stretti vicoli, baracche e vecchie
case di un piano. Il resto della città, invece, era costituito da palazzoni moderni con cui il regime aveva sostituito gli Hutongs, oltre che da
strade trafficate impossibili da attraversare.
Concludemmo il nostro itinerario cittadino alla Torre del Tamburo e a
quella delle Campane, meno affascinanti del resto, ma con una
certa vista sulla città.
In hotel chiedemmo informazioni e consigli e organizzammo una gita alla Grande Muraglia.
Partimmo al mattino
abbastanza presto a bordo di un pullmino. Durante il viaggio, una guida ci spiegava
interessanti usi e costumi cinesi.
Lungo il percorso
visitammo le tombe Changling, che raggiungemmo camminando
lungo la Via Sacra (un grandioso viale circondato da
imponenti statue di animali e bestie strane).
Ci fermammo inoltre in una fabbrica di oggetti
in giada, verdi, lucenti, notevoli e costosi.
Arrivammo alla
Muraglia nella zona di Mutyaniu, meno turistica rispetto
alla più famosa Badaling che è inclusa in ogni itinerario di viaggio.
Lontano dalla confusione della città, attravverso un villaggetto
di case di legno che viveva di souvenir
Una seggiovia
ci portò sulla Muraglia Cinese, sulle cui scale
iniziammo a camminare ammirando quella piccola parte degli 8850
chilometri del muro più lungo al mondo. A Mutyaniu la Muraglia
saliva su monti alberati, in un continuo affascinante sali e scendi che metteva voglia di viaggiare alla scoperta.
Per scendere dalla Grande Muraglia di Mutyaniu
si poteva riprendere la seggiovia oppure un ben più
divertente lungo e tortuoso scivolo in metallo... ovviamente, optammo per quest'ultimo!
Al ritorno dalla gita
ci fermammo nel centro di Pechino, ammirando mercatini e smog e cenando in un ristorante tipico che sapeva di vacanza.
Il nostro ultimo
giorno a Pechino fu dedicato ad alcune delle parti più belle
della città. Iniziammo dall’enorme Piazza Tiananmen.
Poi, la Città Proibita, il vasto insieme di edifici dorati
che era stato la residenza dell’imperatore, mete fondamentali in un itinerario di viaggio in Cina.
Visitammo quindi il
rilassante Tempio del Cielo, dove rinfrescarsi all’ombra
degli alberi circostanti. Visitammo infine il Beihai Park, un bel
parco cittadino con specchi d’acqua, ricco di vegetazione,
colline verdi e pagode panoramiche.
Il mattino dopo
il nostro itinerario di viaggio ci portò a Shanghai con un aereo della China Eastern
Airlines. Il caldo
era se possibile ancora più umido e opprimente che a Pechino.
Tra lo smog, splendeva sempre il sole. In un giorno e mezzo
visitammo i tipici luoghi turistici della gigantesca Shanghai.
La città è
attraversata dall’ampio fiume Huangpu lungo cui si può
piacevolmente passeggiare seguendo il Bund, un’ampia strada su
cui si affacciano edifici coloniali. Dall’altro lato del fiume
c’è la Shanghai ultra-moderna, con grattacieli fantasmagorici.
Qui salimmo sulla Oriental Pearl Tower, da cui godemmo del
panorama che s’estendeva fino alle scialbe periferie di
Shanghai.
Tornati sulla sponda
del Bund, passeggiammo poi nella vecchia Shanghai, con belle
casette caratteristiche, molto ben tenute, vicoli e canali. Giungemmo infine ai
peculiari giardini Yuyuan, con specchi, angoli, spazi ristretti, forme strane… un modo tipicamente
cinese d'intendere i giardini.
La sera girammo per
Nanjing Road, la strada più commerciale, densa di negozi,
ristoranti e bar e percorsa continuamente da migliaia di persone.
Osservando i palazzi e i grattacieli che s’affacciavano sulla
strada arrivammo all’animata piazza del Popolo. Poi, dal Bund, ammirammo una
skyline notevole sui grattacieli dall'altra sponda del fiume Huangpu.
Dormimmo in un hotel
4 stelle (una doppia per 40 euro o qualcosa del genere). Il
giorno e poco più che dedicammo a Shanghai fu ampiamente
sufficiente per le nostre intenzioni, e volammo così verso
Guilin, nel sud della Cina, per continuare la vacanza in un ambiente più naturale.
All’aeroporto la mia
ragazza e io fummo accolti dalla guida e dall’autista che
avevamo contattato via internet. Ci avrebbero scarrozzati per
tre giorni al prezzo di 300 euro a testa, una cifra onesta
considerate le notti in albergo, l’auto, i biglietti per le
attrazioni, i pasti, ecc.
i panettoni di Rio de Janeiro.
La nostra visita
sarebbe iniziata proprio dai monti. In auto prima e a piedi poi
arrivammo al caratteristico villaggio di Longji, fatto di
casette di legno e mulattiere e posizionato sul pendio di una
collina ricca di campi coltivati e terrazzamenti. A cena un
ristorantino panoramico ci servì del saporito riso cotto
in una canna di bambù, quindi verdure e tofu.
Il mattino dopo,
accompagnati dalla guida che ci forniva informazioni sulla vita bucolica cinese, c’inerpicammo per le montagne alle
spalle di Longji, tra le spettacolari risaie a terrazza
di Longsheng e le foreste di bambù. Fu una delle giornate migliori del nostro itinerario di viaggio in Cina.
Nel pomeriggio
lasciammo i monti e tornammo a Guilin, sul fiume Li. Ammirammo
una scogliera a forma di proboscide d’elefante, quindi visitammo la
Reed Flute Cave, una grotta calcarea con
stalattiti e stalagmiti rese ancor più spettacolari da artistici
giochi di luce artificiali.
La sera fummo
accompagnati in hotel, quindi vagammo per la città. Era un
piacere passeggiare per Guilin, dove notammo in particolare le
due pagode del Sole e della Luna, le cui illuminazioni (rispettivamente
di giallo e di bianco) si riflettevano sull’acqua.
Il 27 luglio fu il
punto più alto del viaggio nel sud della Cina e forse di tutta
la vacanza. La crociera sul fiume Li, infatti, ci permise
d’ammirare uno dei paesaggi più belli e particolari della Terra, meta necessaria per ogni itinerario in Cina.
Sulle sponde e sui monti il dominio era della natura,
con una ricca vegetazione e qualche bufalo d’acqua, mentre sul
fiume navigavano barchette di legno che ogni tanto arrivavano
“all’arrembaggio” del nostro battello per vendere souvenir e
chincaglierie varie.
Arrivammo a
Yangshuo estremamente soddisfatti. Per la sera la guida ci
propose d’assistere a uno spettacolo teatrale di musica e giochi
di luce, davvero emozionante: il “palco” del teatro,
infatti, era uno specchio d’acqua naturale del diametro di
svariate centinaia di metri racchiuso tra magnifiche montagne
verdeggianti. Sul lago, grazie a barche e passerelle, si
muovevano attori in costume.
Il giorno dopo
vagammo in bicicletta per la campagna di Yangshuo, tra i campi
coltivati e le solite montagne impressionanti, ammirando la vita contadina.
Nel pomeriggio fummo
riaccompagnati all’aeroporto e continuammo il nostro viaggio in direzione Xian, dove ci fermammo cinque giorni per lavoro.
Xian, l'antica capitale cinese, non merita
una visita tanto lunga, e avremmo forse preferito allungare il nostro itinerario andando in
Tibet o nel Sichuan, ma non ci potevamo comunque lamentare. Visitammo il centro
di Xian col suo caratteristico mercato. Esplorammo inoltre un
parco dei divertimenti tipicamente cinese con spettacoli per la gente del posto.
La destinazione turistica principale per un viaggio a Xian è l’armata di
terracotta:
centinaia di statue di soldati in grandezza naturale o quasi,
ognuno diverso dall’altro! Un lavoro immane! Peccato siano racchiuse sotto un poco affascinante capannone (necessario per
conservarle). Dal punto di vista storico-culturale è
uno spettacolo imperdibile.
La visita alle mura di Xian fu l'ultima meta del nostro itinerario di viaggio.
Mura davvero imponenti, larghe decine di metri, ma la cosa più incredibile fu che quel giorno potemmo
ammirare un’eclissi totale di sole
dalla loro cima.
Nel tardo pomeriggio il sole iniziò a
essere coperto dalla luna, fenomeno osservabile (senza accecarsi) solo con un vetro oscurato davanti agli occhi.
A un certo punto, la copertura della luce solare da parte della luna divenne tale
che fu visibile anche a occhio nudo, come un ombra sulla palla di luce.
In pochi secondi, scese il buio, la temperatura calò, il sole divenne
un cerchio scuro con una sottilissima corona gialla. Stupefacente!
Poco dopo, il sole rispuntò dall'altro lato della luna. E così finì la nostra vacanza...
un itinerario di viaggio consigliatissimo, a cui aggiungere il Tibet e il Sichuan per completare le bellezze della Cina -
e in realtà, ci sarebbe molto di più!
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