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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Qui sotto alcune delle foto più affascinanti dalla Norvegia e un divertente e interessante diario di viaggio
pieno di informazioni e aneddoti che descrive l'intero itinerario.
Se non le avete ancora lette, date un'occhiate alle informazioni di viaggio e alla mappa
dell'itinerario qui: www.wildtrips.net/norvegia.htm.
La Norvegia dovrebbe essere la meta di una vacanza lunga e vagabonda.
Questo paese, infatti, offre sconfinati panorami selvaggi e
migliaia di chilometri di strade tortuose che costeggiano fiordi
e scavalcano montagne. Tuttavia, si può avere un saporito
assaggio di Norvegia anche grazie a un conveniente weekend lungo e a un itinerario di viaggio piuttosto ridotto.
Da Oslo, dove noleggiammo l'auto, ci dirigemmo subito verso nord-ovest, alla ricerca
di panorami selvaggi. La prima meta della vacanza era Flaam, un
paesino situato sul fiordo di Aurland.
Lo raggiungemmo
guidando attraverso attraenti altipiani, su belle strade poco
trafficate. Incontrammo laghi semi-ghiacciati e foreste. Ci
rendemmo subito conto che viaggiare nella natura norvegese era
un vero piacere.
A Flaam pernottammo
nel bungalow di un campeggio che avevamo prenotato dall’Italia.
Le camere d’albergo sono costose in Norvegia (come tutto il
resto) quindi è conveniente assicurarsi i posti letto più
economici col dovuto anticipo. Si pensi che il semplice capanno
in cui dormimmo, privo di bagno, ci costò oltre 80 euro a notte.
(E i servizi igienici
del campeggio erano distanti cento metri dal bungalow, praticamente un viaggio
quando fuori ci sono sei gradi!)
Se per dormire il
campeggio poteva essere una soluzione accettabile, mangiare era
ancora più difficile. Ci rendemmo conto che la movida di Flaam
era inesistente. Alle 9 di sera l’unico locale aperto era un bar
deserto, che stava comunque per chiudere, presso cui spendemmo
10 euro a testa per uno squallido tramezzino al tonno e una
birra. La nostra vacanza rischiava di profilarsi costosa. Di ristoranti manco a parlarne, o forse avevano già
chiuso. A discolpa dei norvegesi bisogna dire che non era ancora
piena stagione turistica.
Il giorno dopo ogni
sofferenza ci fu però ripagata. Flaam si trovava infatti in una
posizione fantastica in fondo a un ramo dell’Aurlandsfjorden.
Era strano pensare che fossimo sul mare, sebbene il mare aperto
distasse circa 150 chilometri in linea d’aria. (Non ci
credete? Eh, sembra strano, in effetti. Ma fidatevi, oppure
controllate su una cartina: l’Aurlandsfjorden sbocca nel
Sognefjord, uno dei più estesi al mondo coi suoi 200 e oltre
chilometri di lunghezza.)
Decidemmo di
utilizzare i mezzi pubblici per fare uno spettacolare giro
turistico di quella zona della Norvegia. L'itinerario iniziò in
battello, da Flaam fino a Gudvangen, paesino posizionato in
fondo a un altro ramo del fiordo di Aurland.
Lungo il
percorso nel fiordo vedemmo montagne, cascate e villaggi
caratteristici. La Norvegia ha una superficie simile a quella dell'Italia, ma è in gran parte
disabitata, ma la cosa più interessante è che i suoi 3000 km di costa diventano
20000 se si tiene conto della sua meravigliosa sfilza di fiordi (oltre a isole e isolette).
Arrivati a Gudvangen
prendemmo i biglietti per il bus che ci portò a Voss attraverso
45 chilometri di strada panoramica. Rispetto ai minuscoli
paesini visti fino a quel momento, Voss era una cittadina,
in bella posizione sul lago, con diversi hotel e ristoranti.
Da Voss il nostro
itinerario di viaggio in Norvegia proseguì in treno fino a Myrdal, attraversando affascinanti
altopiani nevosi. Myrdal era un paesino praticamente
disabitato, ancora ricoperto da impressionanti quantità di neve, fatto di poche case
circondate da boschi e montagne.
La
stazione in mezzo alle montagne è utile più che altro a fini
turistici perché da qui parte un’antica cremagliera che porta
fino a Flaam.
Prima di prendere il
treno ci concedemmo una camminata nei dintorni, in mezzo alla
neve prima e tra boschi di conifere.
Il viaggio in
cremagliera fino a Flaam fu l’ultima straordinaria parte di
quella giornata di contemplazione. Il treno si fermò
opportunamente in alcuni punti panoramici, lasciandoci
fotografare cascate e montagne. Ritornammo infine al campeggio,
dove prendemmo l’auto alla ricerca di un locale dove cenare.
Prima, però, raggiungemmo un bel punto panoramico sul fiordo,
sulla strada per Aurland, paesino poco distante da Flaam.
Il giorno dopo
guidammo fino a Bergen, la seconda città della Norvegia.
La baia su cui si affaccia, le casette caratteristiche e le
colline alberate alle spalle ne fanno una splendida meta per una vacanza, nonostante sia una delle città più piovose d'Europa. Il
mercato del pesce sul porto, inoltre, offre pesce fresco a buon prezzo.
Alloggiammo, per una spesa di 70 euro per una doppia, nel
CityBox, un ostello “automatico” privo di personale: si passa la
carta di credito e si entra. L’arredamento era molto funzionale,
per non togliere l’impressione di dormire in una scatola.
Bergen era una città
vera, con una vita sociale. La sera trovammo non solo da
mangiare, ma anche un bar con musica dal vivo. Al mattino
lasciammo nuovamente la civiltà e continuammo il nostro itinerario di viaggio in Norvegia attraverso paesaggi sempre
piacevoli guidando verso Eidfjord. Ammirammo il fiordo di
Ulvik, tanto chiuso da sembrare un lago
Poi, scoprimmo fattorie in
posizioni panoramiche, cascate alte centocinquanta metri (Voringfoss)
e laghi ghiacciati.
Eidfjord è un
villaggio appoggiato su un fiordo (ovviamente), con belle
casette colorate. Nella visita alla vicina fattoria
Kjeasen, vivamente consigliata per il panorama offerto, il
sole ci aveva fatto illudere che pure in Norvegia potesse
esistere il caldo. La sera, però, il gelo scese nuovamente e la
nostra camminata per Eidfjord fu piuttosto veloce. In quei
quattro giorni di vacanza fummo comunque fortunati col tempo:
sole, nubi veloci, un solo breve momento di pioggerellina. Maggio è un ottimo mese per una vacanza in Norvegia,
con lunghe giornate e frequenti sprazzi di sole (a Capo Nord, nell'estremo settentrione norvegese,
la notte praticamente non esiste, attorno al solstizio d'estate).
Cenammo in un
ristorante gestito da un olandese che per qualche oscuro motivo
s’era trasferito a Eidfjord, che ci preparò dei pancake grassi e deliziosi mentre dalle
finestre della taverna vedevamo numerosissimi stormi d’uccelli
volare e incrociarsi e giocare e scambiarsi di posto sugli
alberi. Uno spettacolo affascinante e incomprensibile.
Il giorno dopo
lasciammo Eidfjord. Purtroppo eravamo alla fine del nostro breve itinerario di viaggio.
Erano 6 le ore d’auto che ci separavano da Oslo:
anche in quel caso non fu per nulla pesante guidare tra
altopiani innevati, laghi e foreste. Avemmo anche l’opportunità
d’ammirare la Stavkirke, una chiesa in legno dalle forme
davvero originali.
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