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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Tanti turisti visitano le isole dell'Egeo, ma anche la Grecia continentale merita un viaggio.
Nel nord del paese le destinazioni principali sono le Meteore, il Monte Olimpo e le lunghe coste, in particolare
quelle della Tessaglia e quelle di Lefkada e dintorni (Lefkada in realtà è un'isola, ma collegata alla terraferma dalla strada).
Dalla costa ionica è facile raggiungere isole come Corfu e Cefalonia, mentre
nel sud della Grecia continentale c'è il bellissimo Peloponneso, di cui parleremo in un'altra pagina.
(Per info di viaggio generali e completissime sulla Grecia cliccate qui).
Qui sotto trovate il nostro itinerario, originale e bellissimo (almeno ai nostri occhi!), varie foto,
informazioni e chicche su costi, destinazioni, cosa mangiare e quant'altro.
La Grecia è raggiungibile dall'Italia in traghetto o in aereo. Per un viaggio di un paio di settimane, può valere
la pena portarsi la propria auto con una notte di navigazione su un ferry con partenza da Ancona o Bari diretto
a Igoumenitsa. Chi ha poco tempo o comunque non vuole perderne, può invece optare più comodamente per un volo su Atene o Salonnicco
e affittare una macchina: trovate le
auto a nolo ai prezzi migliori qui.
Noi, in realtà, abbiamo volato su Sofia, in Bulgaria,
per risparmiare sia sul biglietto aereo che sul noleggio auto: un'opzione da considerare se volete
unire la visita di questi due paesi e se non vi spiace fare qualche ora di macchina in più
nel corso della vacanza.
Per un viaggio in Grecia l'estate permette di godersi le spiagge; la Grecia sulle coste è ventilata
ma nell'interno, ad esempio nella zona delle Meteore, il caldo a luglio e agosto può essere esagerato.
Luglio e agosto in Grecia sono anche i mesi del meltemi, un vento intenso e potenzialmente molesto in spiaggia,
ma in realtà la penisola calcidica e la costa ionica non ne sono colpiti.
I prezzi nella Grecia del nord sono bassi nell'interno: si trovano camere doppie a 30-40 euro a notte anche ad agosto;
sul mare invece i prezzi sono simili a quelli italiani.
Idem per i ristoranti: taverne ultra economiche nell'interno, anche a Kalambaka che è la base di partenza per visitare per le Meteore, mentre
prezzi più alti, ma comunque convenienti, lungo le coste.
Arriviamo in auto dalla Bulgaria, presso il posto di confine di Promachonas, nel nord della Grecia.
Alla dogana greca ci chiedono il famoso modulo PLF, che noi abbiamo compilato con informazioni a caso,
dato che come al solito non sappiamo dove andremo a pernottare. In genere, scegliamo il nostro alloggio
nel tardo pomeriggio per la sera stessa. Comunque, passiamo senza problemi.
La nostra meta è la penisola Calcidica, che è formata da tre "dita" che si protendono verso sud.
A noi spetta il dito medio, quello di Sithonia. Il dito a ovest è infatti più piatto e cementificato, mentre quello a est,
il Monte Athos, è uno "stato monastico autonomo", dove vivono solo dei monaci che si autogovernano in modo indipendente.
I monaci consentono l'accesso a pochi uomini al giorno, previa richiesta formale anticipata.
Le donne sono bandite dalla penisola del Monte Athos, una politica sessista che però risolve un sacco di problemi,
tipo come lasciare la tavoletta del WC.
Che ci tocchi il dito medio sembra un brutto affronto,
ma in realtà la penisola di Sithonia è piena di baie sabbiose spettacolari, come quelle di Kalamitsi e di
Tourkolimniosas, nomi facili da ricordare :D. L'acqua del mare è caldissima, tanto che non ne vorremmo mai uscire.
Ci sono numerosi turisti, soprattutto greci, alcuni dei quali completamente nudi.
La parte sud di Sithonia è più brulla e selvaggia e ci divertiamo a percorrere sterrati finché foriamo una gomma.
Mentre litigo col cric, una capra mi guarda scuotendo la testa, ma tra una martellata e una bestemmia
tutto si risolve per il meglio e senza stress.
Ripartiamo e vediamo lungo la strada il bel porto naturale di Koufo. Arriviamo in hotel a Neos Marmaras,
piacevole location turistica, con suggestivi tramonti e splendidi ristorantini sul mare.
Il giorno dopo decidiamo di visitare qualche spiaggia di Sithonia, fare un paio di bagni e poi circumnavigare in Stand Up Paddle
un'isoletta a caso. Non viaggiamo mai senza i nostri SUP gonfiabili, che ci permettono di godere del mare in libertà lontano dalle folle.
Carichiamo sui SUP vestiti, asciugamani, cibo e tanto vino e partiamo per la nostra zingarata dalla spiaggia di Karydi,
nel nord-est della penisola di Sithonia.
Acqua bassissima e cristallina, tutte le sfumature del celeste, tre minuscoli isolotti larghi trenta metri,
poi finalmente l'isola di Diaporos, con mille spiaggette di sabbia chiara tra gli scogli, una meraviglia!
I greci in barca non mancano, e nemmeno i campeggiatori selvaggi, ma tra le tante baiette troviamo diversi posti
tranquilli dove fare il bagno in solitudine e giocare come bambini cresciutelli.
Dopo circa sei km di SUP e 450 tuffi, troviamo un angolo di paradiso dove campeggiare sulla sabbia.
Ci ubriachiamo pesantemente, mangiamo feta e foglie di vite ripiene di riso, guardiamo uno strepitoso tramonto
e il sorgere delle stelle. Una volpe si avvicina a curiosare, poi scappa.
Il lieve sciabordio del mare ci culla mentre ci addormentiamo a cielo aperto.
Quindi, 4893 zanzare iniziano a ronzarci attorno. Che romanticismo!
Ci svegliamo così su una spiaggia di Sithonia, il dito medio della penisola calcidica, ammirando il limpidissimo mare greco:
un ottimo modo per iniziare la giornata! Prima che arrivino altri gitanti, iniziamo a pagaiare,
così da completare il periplo in Stand Up Paddle dell'isola di Diaporos.
Ieri abbiamo percorso il lato interno dell'isola, più riparato, mentre sul lato esterno troviamo invece un po' di vento.
La penisola calcidica non è affetta dal Meltemi come le isole dell'Egeo, ma tutta la Grecia è comunque ventilata.
La mia ragazza teme giustamente che l'aria spinga il suo SUP verso luoghi ignoti, o magari verso il Monte Athos,
con grande offesa dei monaci locali. Per fortuna, arriviamo presto al riparo della minuscola isoletta di Sant'Isidoro.
La laguna tra le due piccole terre disabitate è strepitosa! Abbiamo una spiaggetta bianca tutta per noi e facendo snorkeling
vediamo coralli gialli e tantissime meduse colorate: si tratta di paffuti esemplari di medusa cassiopea,
non urticanti.
Dopo altri mille bagni torniamo alla spiaggia di Karydi, da dove siamo partiti ieri.
Che dire: una circumnavigazione in SUP spettacolare e sorprendente
(prima d'iniziare non sapevamo nulla dell'isola di Diaporos, nemmeno il nome)!
Dopo pranzo sgonfiamo i SUP, carichiamo la nostra auto a noleggio bulgara e lasciamo la penisola calcidica.
Guidiamo per tre ore e mezza fino alle Meteore, nell'interno della Grecia continentale. Qua ci accolgono paesaggi meravigliosi,
con rocce insensate nate da chissà quale immane cataclisma. Alloggiamo a Kalambaka, che è una cittadina turistica
e piacevole dove mangiamo della deliziosa moussaka, digerita grazie a una generosa porzione di ouzo,
il superalcolico locale (40 gradi) aromatizzato all'anice.
Il giorno dopo ci svegliamo presto, desiderosi di visitare i famosi monasteri delle Meteore,
una delle perle della Grecia del nord. Ci sono oggi 6 monasteri aperti e visitabili arroccati sui pilastri di roccia,
più vari altri praticamente crollati. Una strada di una quindicina di chilometri permette di raggiungere comodamente
i sei monasteri. Noi pensavamo che alle Meteore avremmo dovuto arrampicarci in compagnia di
muli puzzolenti su ripide scale scavate nella roccia - un quadretto davvero idilliaco - ma in realtà
troviamo tutto facile e turistico. Bisogna salire sempre un po' di gradini, ma niente di che.
Detto questo, i monasteri sono spettacolari e lungo la strada si trovano anche alcuni punti panoramici strepitosi,
quindi le Meteore ci piacciono da impazzire. Vanno godute con calma, anche se un turista frettoloso
potrebbe anche soddisfarsi in un paio d'ore.
Al mattino le nuvole rendono le foto cupe, ma dopo pranzo il sole regala viste spettacolari,
facendoci anche scoppiare di caldo. Non demordiamo e con una camminata in impegnativa salita
(infatti ci siamo solo noi!) raggiungiamo un meraviglioso scenario naturale, il "centro" delle Meteore,
dove un buffo pennacchio roccioso è circondato dalle maestose pareti.
Abbiamo poi ancora il tempo di vedere due pittoreschi monasteri incastonati nella roccia
che non fanno parte del tipico giro turistico. Facciamo la spesa per il giorno dopo
(abbiamo intenzioni molto avventurose) e ceniamo con succulenti "meze"
(tipico mix di antipasti greci, con verdure, salse e altre porcose delizie).
Alle 7 siamo già svegli e pronti a partire verso il mare greco con la nostra auto bulgara.
Alle 11 siamo parcheggiati a Mytikas, pittoresca e tranquillissima località sul Mar Ionio, e siamo eccitati dal nostro folle programma.
E' tutto poco turistico, ma troviamo un foglio in greco con gli orari del traghetto per l'isola di Kalamos.
Lo decifriamo, prepariamo le sacche dei SUP gonfiabili col necessario per bivaccare e alle 12 partiamo.
Il paesino di Kalamos è tranquillo e caratteristico, con un porticciolo incantevole.
Alle 13:30 diamo il via a quella che è la prima circumnavigazione in Stand Up Paddle dell'isola di Kalamos
(o almeno così credo). Ci spettano quasi 30 chilometri di pagaiate!
Il mare è caldo e cristallino, gli alberi di conifere arrivano sul mare, i turisti sono pochissimi,
mentre sull'isola abbondano le capre e le rovine di vecchi mulini a vento.
Questi ultimi avrebbero dovuto farci intuire che, al di là delle previsioni, a Kalamos il vento soffia spesso!
E, per combinazione, sempre contro di noi. Comunque, arriviamo nel meraviglioso borgo abbandonato di Porto Leone.
Qui rimangono una chiesetta, una casa ristrutturata, un paio di moli da cui è invitantissimo tuffarsi e i ruderi di
edifici distrutti da un vecchio terremoto.
Continuiamo lungo la splendida costa. Il vento contrario diventa esagerato, così ci dirigiamo verso una spiaggetta,
da cui dobbiamo cacciare via le capre. Sgonfiamo i SUP che saranno il nostro letto, apparecchiamo con vino rosso greco,
feta e altre delizie locali e bivacchiamo in quel piccolo paradiso.
Ci svegliamo su una spiaggia dell'isola di Kalamos sotto lo sguardo dubbioso di alcune capre.
Il mare è calmo, il paesaggio idilliaco: dopo una breve colazione riprendiamo la nostra circumnavigazione in stand-up paddle.
Ci mancano ancora quasi 20 km, quindi non è per nulla scontato che riusciremo in questa impresa.
Kalamos, oltre a essere meravigliosa e pressoché disabitata, presenta anche un monte alto 700 metri,
che in alcuni punti ci fa una piacevole ombra. Mentre pagaiamo, ammiriamo i bei paesaggi, degli allevamenti di pesci,
le solite capre, l'acqua cristallina e le spiaggette nascoste.
In tarda mattinata arriviamo a Episkopi, un grazioso porticciolo con poche case. Dopo una breve pausa proseguiamo
lungo incredibili boschi di conifere. Che idillio! A un certo punto si tira su un vento fastidioso, come al solito dispettosamente contrario.
Mentre siamo al largo di Mirtia Beach, un'incredibile sorpresa. Prima vedo un culone grigio, poi una coda,
quindi un grazioso muso baffuto: è una foca monaca, che passa davanti ai nostri SUP e poi s'immerge prima che possiamo scattare una foto.
Che meraviglia! Pare esistano solo 700 foche monache nel Mediterraneo e vederne una non è affatto scontato.
Arriviamo al paese di Kalamos nel pomeriggio. Un po' di relax nel pittoresco villaggio, sgonfiamo i SUP, traghettino fino a Mytikas,
quindi un'ora d'auto sino a Nikiana, sull'isola di Lefkada - che è comodamente collegata da un ponte alla terraferma.
A Nikiana una cena come sempre deliziosa in una taverna sul mare e un pernottamento coi fiocchi!
Quando ci svegliamo non lo sappiamo ancora, ma questo è il nostro ultimo giorno di vacanza in Grecia del nord. La Bulgaria, rustica e tranquilla, ci aspetta.
Ci svegliamo infatti a Nikiana sulla meravigliosa isola di Lefkada, nel Mar Ionio.
La giriamo in auto fermandoci in alcuni punti panoramici e facendo il bagno sulla meravigliosa spiaggia di Porto Katsiki.
Mentre la coppia dietro di noi soffre facendo finta di divertirsi
(lei che prende il sole avvolta nell'asciugamano, lui che tamburella nervosamente i piedi, annoiato a morte),
noi ripartiamo e pranziamo con una panoramicissima insalata greca.
Tutta la costa ovest di Lefkada, che dà sul Mar Ionio aperto, presenta meravigliose pareti rocciose bianche a picco su lunghe spiagge sabbiose.
Meriterebbero tutte una visita, ma c'è troppo turismo, e a stare sdraiati sotto il sole temiamo di annoiarci come la suddetta coppia,
quindi decidiamo di partire per la Bulgaria. Ci fermiamo per un gelato sulla spiaggia di Agios Ioannis,
con dei vecchi mulini a vento, e guidiamo poi per 6 ore, il viaggio più lungo della nostra vacanza.
Attraversiamo tutta la Grecia del Nord e arriviamo così per le 21 nel pittoresco villaggio di Melnik, in Bulgaria, poco dopo il confine con la Grecia...
di cui potete nella nostra pagina dedicata alle vacanze in Bulgaria!
Per chiudere qualche commento:
- La Grecia del nord non ha grandi bellezze nell'interno, a parte le impressionanti e consigliatissime Meteore, ma le coste sono lunghe e gradevoli.
- La penisola Calcidica, in particolare, può offrire grandi gioie a chi ama le spiagge sabbiose, soprattutto camminando un pochino per allontanarsi dai tratti affollati (dove i greci praticamente parcheggiano in spiaggia).
- Sul Mar Ionio, i turisti italiani abbondano, ma uscendo dalle isole principali s'incontrano delle autentiche perle come Kalamos.
- Abbiamo mangiato bene, siamo stati sempre trattati con gentilezza, e nessuna delle capre, volpi o foche incontrate ci ha molestati (e noi non abbiamo molestato loro).
- Col Green Pass si viaggia comodamente in Europa, anche in tempi di Covid, basta prestare un minimo d'attenzione alla burocrazia.
- Viaggiare così, a caso, senza prenotare nulla, dormendo in spiaggia quando necessario, è una figata!
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