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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Il nostro viaggio in Kazakistan iniziò dal Kirghizistan, dove avevamo noleggiato una jeep. Entrammo in Kazakistan dalla dogana della
valle di Karkara, un passaggio di confine aperto solo d'estate, poco utilizzato e davvero bucolico.
Le burbere guardie kazake controllarono la macchina e le valigie con severità sovietica, ma non chiesero mazzette.
Attraversammo brulli altopiani e arrivammo a Saty, prima meta del nostro itinerario kazako, con l'obiettivo di visitare i laghi di Kolsai e di Kaindy.
Saty è il villaggio di appoggio per visitare queste mete turistiche, ma non è molto attrezzato
per i viaggiatori. Il campo di yurte all'ingresso del paese fu l'unico posto dove potemmo pranzare e alloggiare.
Uno sterrato di 12 km in pessimo condizioni, percorribile solo in jeep, ci portò tra splendidi paesaggi al lago di Kaindy.
Si paga un biglietto d'ingresso e si entra nel parco nazionale; dal parcheggio, parte un comodo sentiero che si dirige verso il lago.
Il lago di Kaindy si generò nel 1911 in seguito a un terremoto che riempì una bella valle tra le montagne e ancora oggi dal
lago spuntano i tronchi degli alberi che furono inondati.
Dei sentierini permettono di camminare lungo il lago e di arrivare a delle spiaggette dove immergere i piedi nell'acqua gelida.
Lasciato il lago di Kaindy, ritornammo verso Saty e da lì continuammo verso i laghi di Kolsai. Questi tre laghi alpini sono molto suggestivi,
circondati da abeti e montagne. Il primo è raggiungbile comodamente in auto, mentre per arrivare al secondo lago di Kolsai c'è
un itinerario escursionistico di quasi 3 ore.
Alloggiammo a Saty e il giorno dopo ci dirigemmo verso il Charyn Canyon. La terra si fece brulla, l'aria caldissima!
Arrivammo alla cosiddetta Valle dei Castelli dello Charyn Canyon metà mattina e iniziammo a percorrere il sentiero sul fondo.
La Valle dei Castelli è una gola arida con pareti rosse e strane rocce.
Seguendo il sentiero arrivammo al Canyon formato dall'impetuoso fiume Charyn.
C'erano altre valli da esplorare collegate al Charyn Canyon. Imboccammo poi la noiosa e dritta strada verso Almaty,
che seguiva il piatto altopiano kazako.
Arrivati ad Almaty, la città ci sorprese per il traffico caotico, così diverso dai posti che avevamo finora visitato
lungo il nostro itinerario di viaggio sia in Kazakistan che in Kirghizistan. Decidemmo di testare le terme di Almaty che,
si dice, siano le più belle dell'Asia Centrale. L'ingresso per i turisti, con le suite private in cui possono andare uomini e donne,
è caro come in Europa, ma la spa pubblica, separata per uomini e donne, costa 3 o 4 euro. Optammo ovviamente per quest'ultima.
Fu una bella esperienza: all'interno delle terme di Almaty, oltre che piscina, bagno turco e sauna (o bagno finlandese),
c'era anche il bagno russo.
La vista dall'alto di Almaty non dà la giusta idea dello smog che produce.
Trascorremmo il nostro ultimo giorno di vacanza visitando il Big Almaty Lake, a 2500
metri di quota.
Dovemmo mostrare i documenti a un posto di blocco (dato che non eravamo lontani dal confine del Kazakistan)
e salimmo ancora fino a un paese fantasma circondato dalle montagne.
Dopo una breve camminata che ci portò anche ad ammirare Almaty dall'alto, arrivò il momento di chiudere il nostro itinerario di viaggio in Kazakistan:
guidammo così verso il confine col Kirghizistan, che attraversammo stavolta presso la più trafficata dogana che collega Almaty e Bishkek.
Per leggere della parte kirghiza di questo itinerario di viaggio andate alla pagina dedicata
al diario di viaggio in Kirghizistan!
Per vedere tutte le foto del Kazakistan, cliccate sulle immagini della fotogallery:
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