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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Il Laos è un paradiso di giungle, montagne e villaggi poveri ma ricchi di vita e sorrisi; qua presentiamo un itinerario, con tante foto e il mio diario di viaggio, che ha toccato Vientiane, Vang Vieng, Luang Prabang e Nong Khiaw.
(Per per tutto il mio itinerario di viaggio visitate questa pagina su Thailandia e Laos.
Invece, se volete informazioni generali e superesaustive per le vacanze in Laos andate qui.).
Per arrivare in Laos dal Sud della Thailandia senza spendere una fortuna, si può prendere un economico volo da Phuket a Udon Thani,
una città nel nord della Thailandia. Da qui, per circa 5 euro a testa, un pullmino in un'ora di viaggio porta al "Ponte dell'Amicizia",
sul fiume Mekong, che fa da frontiera tra Thailandia e Laos. Una volta espletate le procedure burocratiche (e pagato il visto d'ingresso)
si può raggiungere il centro di Vientiane, la capitale, un buon punto da cui iniziare il vostro itinerario di viaggio in Laos.
Per le uscite serali è comodo alloggiare nel centro di Vientiane, dove ci sono buoni ristoranti e il mercato notturno sul Mekong.
Al mattino presto, invece, sono da visitare il "Morning Market" e l'animatissimo e caratteristico mercato
di frutta, verdura, carni e alimenti vari, che si trova passeggiando da Talat Sao verso il Mekong.
Se da una parte ristoranti e mercatini di Vientiane ci avevano affascinati moltissimo, per il resto la città non era affatto memorabile,
così alle 10 eravamo già in aeroporto per ritirare l'auto a noleggio
prenotata su internet con Sixt Rent-a-car, con cui avremmo compiuto il nostro itinerario di viaggio in Laos.
Una volta ritirata la Toyota Vios automatica, partimmo in direzione Vang Vieng. Tra buche, carretti e mucche, la strada
era in pessime condizioni.
Arrivati alla Sengkeo guesthouse di Vang Vieng (ben 9 euro la doppia con bagno per una notte, uno dei posti più economici del nostro
itinerario di viaggio), camminammo per il paese per poi esplorare i primi villaggi al di là del fiume Song. Qui i panorami erano eccezionali,
con le montagne che s'innalzavano all'improvviso dalle piane coltivate.
La città era piena di bar e ristoranti, da vera meta di vacanza qual è.
Anni fa Vang Vieng
era una meta prediletta lungo l'itinerario dei ragazzi americani e nordeuropei che volevano sfasciarsi d'alcol e droga a poco prezzo;
oggi, invece, è frequentatissima dai turisti orientali (inclusi gli abitanti del Laos) e dagli amanti della natura e delle attività
all'aria aperta.
Il giorno dopo affittammo un quad e visitammo i villaggi, la campagna e le grotte
presenti sulla sponda opposta del fiume Song rispetto a Vang Vieng. Come già detto, destinazioni splendide! (E fangose).
Per pranzo, l'alimento simbolo di Vang Vieng, la pancake (crèpe tipicamente alla
banana, ma buona anche quella al pollo). Continuammo poi la nostra vacanza guidando in direzione Luang Prabang.
Trovammo la strada 13 da Vang Vieng a Luang Prabang
lunga e tortuosa, ma in condizioni molto migliori rispetto a quella tra Vientiane e Vang Vieng. In più, i panorami erano fantastici.
Lungo il viaggio ci si fermava, ogni tanto, a scattare foto alla natura e ai villaggi, oppure a curiosare nei mercatini lungo la strada:
ogni tot km cambiava la specialità, e si passava dai mandarini al pane secco ad oggetti di artigianato.
Arrivammo nella nostra guesthouse alle 7 di sera. Luang Prabang è la località più turistica del Laos, piena di ristoranti e con un
enorme e simpatico mercato notturno. Di giorno visitammo la cascata di Kuang Si. Vi arrivammo, in auto, al
mattino abbastanza presto, e la trovammo senza turisti.
Si può camminare a lungo risalendo la cascata di Kuang Si; all'interno del parco c'è anche un centro dove vengono salvati gli orsi
vittime dei cacciatori di frodo.
Rientrammo poi a Luang Prabang per visitare la città seguendo un tipico itinerario turistico. Luang Prabang,
posizionata alla confluenza di due fiumi, Mekong e Nam Ou, è ricca di edifici coloniali e di templi
buddhisti.
Dalla collina al centro della città si gode di una bellissima vista, soprattutto al tramonto.
I turisti fotografavano i monaci buddhisti vestiti di arancione di Luang Prabang, ma anche loro ormai sono tecnologici.
Al mercato notturno ci sono numerose bancarelle dove cenare in modo saporito ed economicissimo.
Il giorno dopo guidammo fino a Pak Ou, da dove prendemmo la barchetta per le Grotte di Pak Ou, in posizione panoramicissima sul fiume
Ou e piene zeppe di Buddha.
Nei pressi c'era un bel villaggio che vendeva tessuti, vestiti e altri oggettini; quando arrivammo non
c'erano ancora turisti, ma probabilmente si sarebbe riempito nel pomeriggio. Dopo la visita
alle grotte, lungo lo sterrato per Pak Ou incontrammo anche una "riserva" dove gli elefanti portavano in groppa i turisti. Un vero classico per un itinerario di viaggio in Laos.
Ammirammo la scena, che era molto simpatica perché si poteva fare anche il bagno nel fiume insieme agli elefanti; se ne usciva zuppi, ma era uno
spasso.
Con l'auto a noleggio ci dirigemmo verso le montagne di Nong Khiaw in un paesaggio sempre più contadino. Mangiammo dei buoni e semplici
noodles e arrivammo nel pomeriggio alla
bellissima Nong Khiaw. Questa cittadina è attraversata dal fiume Ou che s'insinua tra maestose montagne verdeggianti. Un imponente ponte
in cemento molto alto sul fiume è il posto ideale per ammirare il fantastico panorama.
Le camera con vista fiume, in sistemazioni semplici di legno, avevano prezzi a partire da 6 euro a notte a stanza, ed eravamo a Capodanno.
A Nong Khiaw c'erano due ristoranti indiani, un diversivo rispetto ai tipici noodles mangiati lungo il nostro itinerario di viaggio in Laos.
In un'agenza riuscimmo a
organizzare una gita in barca ai villaggi tradizionali che si affacciavano sul fiume
a monte di Nong Khiaw. All'andata sulle tradizionali barche lunghe (insieme ad altri due turisti americani), seguì la visita dei villaggi
con una guida che ci spiegò ad esempio che le case
in legno di bamboo duravano dai 5 ai 10 anni.
Camminammo nei campi, nella foresta fino a una cascata, e nei villaggi, dove assaggiammo whisky lao
offerto da una signora, gentilissima come tutti gli abitanti del Laos.
Rientrammo a Nong Khiaw pagaiando in canoa sul fiume Ou.
Tra le tante gite in kayak fatte nella mia vita, in quel viaggio fu la prima di fianco a bufali e suini!
Festeggiammo il capodanno a una festa lao nel paese di Nong Khiaw.
Il nostro itinerario di viaggio in Laos ci obbligò il giorno dopo a lasciare Nong Khiaw e dirigerci verso Luang Prabang, dove
visitammo i villaggi tradizionali sulla sponda opposta del Mekong.
Ripartimmo in auto in direzione Vang Vieng, passando però per la strada numero 4 (e non la 13) e poi una nuova strada di
montagna che ci portò a Kasi. Così, risparmiammo due ore. Vang Vieng era invasa da turisti orientali.
Il giorno dopo girammo ancora per la campagna di Vang Vieng, stavolta in bicicletta.
In auto, ci dirigemmo verso Vientiane, ma invece di seguire tutta la noiosa strada
13 girammo a un certo punto verso il bel lago artificiale chiamato Nam Ngum, lungo la strada 10. Qui la campagna e il lago stesso
con le sue isolette erano piacevoli. Tantissimi turisti
"local", abitanti del Laos, erano sul lago Nam Ngum, come a Vang Vieng. Tutto il paese era in vacanza.
Arrivammo a Vientiane nel tardo pomeriggio e prendemmo di corsa l'ultimo autobus (alle 6 del pomeriggio)
con cui attraversare la frontiera con la Thailandia. Il pullman per Udon Thani era pieno, ma c'era posto su quello per Nong Khai,
cittadina thailandese affacciata sul Mekong,
appena oltre, quindi, il confine col Laos.
Così si concluse il nostro itinerario di viaggio in Laos, e la vacanza continuò nella Thailandia centrale. Che dire... il Laos
è rustico, selvaggio, rilassante. Avrebbe meritato viaggiare e vagare ancora a lungo per le strade del Laos, che sono lente e richiedono tempo,
ma meritano di essere visitate in auto, cercando di uscire dalle
destinazioni più frequentate dai turisti.
(Pssst, da qui il viaggio continua verso Bangkok e la Thailandia centrale).
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