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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
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GUIDA TURISTICA DEL PIANETA TERRA: UN'ESILARANTE AVVENTURA DALLA NAMIBIA ALLA LIGURIA
Qui sotto una galleria di foto una più affascinante dell'altra dal deserto di
Atacama; inoltre, un divertente e interessantissimo diario di viaggio,
pieno di informazioni e aneddoti, che descrive l'intero itinerario.
Se non le avete ancora lette, date un'occhiate alle informazioni di viaggio per Cile e Argentina e alla mappa
dell'itinerario qui: www.wildtrips.net/cile-argentina.htm.
Inoltre, potete trovare informazioni di dettaglio molto complete sui viaggi in Cile, destinazioni, gastronomia, eventi, storia ecc qui.
(Il racconto di questa vacanza continua dalla pagina con l'itinerario nel Cile Centrale).
...Alla guida attraverso deserti un po’ diversi dai precedenti, raggiungemmo San Pedro de Atacama nel tardo pomeriggio,
dove cercammo un ostello in centro. Era tutto molto turistico, ma spendemmo comunque giusto 40000 pesos per una doppia,
con parcheggio e cucina a disposizione.
San Pedro è una splendida meta per una vacanza per i paesaggi attorno, per le sue strade ciotolate, per
le case in adobe (una specie di argilla). C'è pieno di bar e ristoranti, nei quali si risparmia
(e si mangia spesso anche roba più fresca) ordinando i “menu del giorno”.
Il mattino dopo, con la nostra amata camioneta, ci dirigemmo fino alla Valle della Luna, pagammo il ticket
d’ingresso e iniziammo a esplorare quei paesaggi lunari.
Risalimmo a bordo della camioneta, ma parcheggiamo presto per percorrere un altro sentiero di un paio d'ore che conduceva in
cima a un’enorme duna grigia e poi, più in alto, al punto panoramico più strepitoso della Valle della Luna. Si
godeva di una vista a 360 gradi.
Non c’erano turisti perché la maggior parte delle
gite organizzate visita la valle nel pomeriggio: ad Atacama se si sta lontani dai tour dei vacanzieri
cambia tutto! La visita alla valle della Luna va fatta in auto, fino in fondo, con alcune camminate.
La Valle della Luna era fino a quel momento il punto più incredibile del nostro itinerario di viaggio in Cile, ma sospettavamo
che sarebbe stata presto sorpassata. Rientrammo a San Pedro nel primo pomeriggio e, dopo uno spuntino, camminammo per
le vie del centro. Verso le sette ci dirigemmo con la camioneta a vedere il tramonto da un punto panoramico lungo la strada
per Calama, come facevano alcuni tour. C’era una bella vista sulla Valle della Luna, ma molta gente: per farsi scattare una
foto su una roccia sospesa bisognava mettersi in fila (tornammo in quello stesso posto una delle mattine seguenti e non
c’era nessuno: facemmo le foto come volevamo e con una luce migliore).
Il giorno dopo optammo per la visita alle lagune altipianiche. Incontrammo subito dei simpatici animali.
Tra paesaggi immanemente splendidi guidammo fino alla laguna di Miscanti,
un lago blu circondato da erba gialla e montagne rosse. Altrettanto bella era la laguna Miniques.
Riprendemmo l’auto e
provammo ad esplorare le montagne ancora più alte, fino a quota 4000, con l’idea di raggiungere la Laguna di Aguas Calienties, dove
in genere i tour non arrivavano (solo quelli, più rari e costosi, verso le Piedras Rojas). Inutile dire che tale lago
celeste circondato da una bianchissima distesa di sale e da montagne multicolore era ancor più straincredibilmente
strepitoso di quanto avessimo già visto.
Esplorammo la zona a piedi in tutti i suoi meandri, e raggiungemmo poi l’altro lato della laguna, dove vedemmo
da vicino guanachi e fenicotteri rosa. Esseri umani solo noi!
Percorremmo un ulteriore tratto di sterrato fino alla laguna successiva, altrettanto bella: le foto parlano da sole.
Seguimmo qualche pista sabbiosa, spinti da smaniosa curiosità, quella che ci animava prima d'intraprendere
il viaggio e che aumentava man mano durante la vacanza.
La nostra permanenza a San Pedro, inizialmente prevista di due notti (più che altro per mantenerci flessibili col nostro
itinerario di viaggio), alla fine fu prolungata a 6 giorni. Avemmo così il tempo, il mattino seguente, di visitare alcuni
paesini caratteristici – belli ma davvero minuscoli – e la Quebrada de Jere (un canyon nei pressi di Toconao).
Tornando verso San Pedro ci fermammo alla laguna de Cejar, nel bel mezzo del Salar de Atacama, in cui è possibile tuffarsi.
Si galleggia molto facilmente perché è salatissimo, e in
trenta bracciate si può nuotare da una parte all’altra della laguna. A poche decine di metri ci sono altre due lagune,
quasi altrettanto belle, ma in cui non si può fare il bagno. Il posto era
davvero speciale. Ce lo godemmo per mezz’ora, poi iniziarono ad arrivare pulmann di turisti: il paradiso cileno divenne Rimini
e ce ne andammo – non ci servivano altre conferme sulla banalità dei tour. Peraltro, un’auto a noleggio divisa tra due
persone era più conveniente dei tour organizzati, soprattutto se affittata nella più economica Santiago, quindi per chi
ama guidare e non ha problemi di orientamento (o peggio di colpi di sonno alla guida!) l’auto è sicuramente la soluzione consigliata.
Nel tardo pomeriggio, seguendo il navigatore gps che sembrava indicare altri laghetti in mezzo al Salar de Atacama, e in parte
dirigendoci su sterrati a caso, trovammo altre tre lagune, meno affollate, in una delle quali mi tuffai.
La sera ci coricammo presto, una buona regola per una vacanza intensa quando la vita notturna scarseggia o non attira troppo.
Alle quattro e mezza del mattino dopo eravamo pronti a partire per andare a visitare i
Geyser del Tatio, il campo geotermale più alto non solo del Cile ma addirittura al mondo (così dicono), a quota 4000 metri. Era infatti consigliato visitare
i geyser all’alba (anche se, col senno di poi, non mi sembrò così necessario). Guidammo per un’ora e mezza lungo una
strada sconnessa, con un guado e qualche buco, ma comunque percorribile senza 4x4. Quando ancora era buio arrivammo ai geyser, che
non producevano i getti di trenta metri che avevo
visto nel corso del mio viaggio in Islanda, ma il panorama era comunque notevole e particolare. La temperatura era sotto
lo zero.
Pian piano, mentre iniziava ad albeggiare, arrivavano i pullmini dei tour di gente in vacanza.
Nel campo geotermale
di El Tatio c'è una pozza d’acqua calda dove si può fare il bagno, però affollata di turisti.
Scendemmo verso valle, fermandoci in un fotogenico paesino dove
trovammo fenicotteri, volpi, guanachi, alpaca e lama.
Raggiungemmo poi
le terme di Puritama. In mezzo a un rosso canyon ci sono infatti delle pozze d’acqua termale molto scenografiche, anche se l’ingresso
costoso (15000 pesos) e le temperature dell’acqua comunque non particolarmente alte, attorno ai 30-32 gradi, possono
giustamente scoraggiare la visita. Ci sono terme migliori, in Cile, in particolare le Termas de Colina, come vedremo nel corso del nostro itinerario di viaggio nel Cile Centrale.
Rientrammo a San Pedro verso le 3. Mangiammo qualche “tablas” e tornammo in albergo. M'informai poi in un'agenzia per
scalare uno dei monti oltre 5000 metri attorno a San Pedro. Il vulcano più facile da salire era il Cerro Toco, alto 5604
metri slm. L’escursione con guida e attrezzature costava 60000 pesos a testa, minimo due persone, ma alla fine decisi di andare da solo.
Il mattino dopo guidai così verso i confini del Cile: Argentina e Bolivia erano poco lontane.
Poco prima della svolta
per il confine boliviano, imboccai uno sterrato con cui arrivai a 5000 metri di quota: mi mancava l'ossigeno!
Comunque, con molta calma, mi misi in cammino e dopo quasi tre ore arrivai sulla cima del Cerro Toco, a 5604 metri. Che vista spettacolare!
Uno dei panorami più belli del viaggio ad Atacama.
Potevo infatti ammirare la Laguna Verde e le montagne colorate della Bolivia, la piana di Atacama, monti rossi e bianchi
e gialli e grigi nelle Ande Cilene, il vulcano Licancabur, alto oltre 6000 metri, che svetta sopra San Pedro.
Tornati alla macchina e quindi all'asfalto, presi la strada verso il confine argentino. La strada che
da San Pedro conduce al Passo Jama, infatti, attraversa panorami davvero unici. Laghi blu e celesti, salar bianchi,
rocce rosse… date un’occhiata alle foto!
Il giorno dopo
cominciammo il lungo itinerario di viaggio di rientro verso Santiago. Partimmo al mattino, abbastanza presto, e ci fermammo
a visitare la Valle Arcoiris, ovvero Valle dell’Arcobaleno, con altri splendidi e coloratissimi sterrati e sentieri da percorrere.
All’una e mezza arrivammo a Calama, a pelo per partecipare alla gita guidata alla gigantesca miniera
di Chuquicamata. Questa, infatti, può essere visitata solo tramite un tour di quasi tre ore che parte tutti i
giorni da Calama alle 13:30 e che dev’essere prenotato in anticipo. A sorpresa, trovammo posto!
Il tour fu molto interessante: visitammo la città abbandonata di “Chuqui”, dove una volta abitavano i minatori
(poi obbligati a trasferirsi a Calama a causa dell’inquinamento atmosferico). Quindi il pullman ci portò a un
punto panoramico sulla gigantesca miniera a cielo aperto. La vista era davvero imponente, le dimensioni irreali:
la miniera è profonda quasi un chilometro e larga 3. Camion con ruote di 4 metri di diametro portano 300
tonnellate di materiale a viaggio. Gita consigliata.
Calama è snobbata dalla Lonely Planet come una cittadina scialba in cui non fermarsi, ma in realtà carina e vivace e ormai
molto più tipica della turistica San Pedro. Una tabla gigantesca per due persone 10 euro, birre Crystal ed Escudo
a un euro camera doppia con bagno in un ostello a circa 30000 pesos con colazione inclusa... tutto molto più conveniente che a San Pedro.
Il mattino dopo riprendemmo la strada lungo il nostro semi-improvvisato itinerario di viaggio. Siccome lasciammo la zona "clou" di Atacama, il diario della vacanza continua alla pagina relativa al
Cile Centrale, per poi arrivare fino in
Patagonia. Dateci un'occhiata, ve le consiglio, e non solo perché le ho scritte io!
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