Perché andare?
Il
Marocco è un paese ricco d'attrattive, sia naturali che
culturali. Il clima secco aggiunge un buon motivo per una vacanza qui.
Ovviamente il viaggiatore inesperto deve essere consapevole che
si tratta di un paese arabo con problemi economici (ma chi non
li ha, in questo periodo!).
Quando? Il
Marocco comprende spiagge, montagne innevate e deserti. In buona
parte del paese d’estate si sudano le proverbiali sette camicie,
per non parlare delle mutande (che brutta immagine), quindi, anche se dipende dalle vostre intenzioni e dal vostro itinerario di viaggio, in generale è
meglio andare nelle mezze stagioni. D’inverno il clima può
essere moderatamante freddo, umido e piovoso sulle coste
settentrionali e sulle montagne.
Come muoversi? Il
Marocco può essere convenientemente girato in automobile. Una
vettura a noleggio, infatti, permette di percorrere strade che
attraversano paesaggi straordinari fermandosi di tanto in tanto
per ammirare il panorama o farsi una camminata, improvvisando il proprio itinerario di viaggio. Il traffico è un
fastidio soltanto in città (dove suonare il clacson una volta
ogni due-tre secondi è necessario), mentre tutte le strade
possono presentare buchi improvvisi… ma, per la libertà, questo
e altro.
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cercare e prenotare a questo link.
Quanto? I voli
per il Marocco (Marrakesh o Fez) dall'Europa sono molto
economici grazie alle compagnie aeree low cost (anche 50 euro
per un volo A/R). Il costo della vita è basso: potrete cenare
decentemente con 5 euro, bene con 10.
Tenete a mente che nel quanto costa io tengo
conto di tutto il viaggio... dal mezzo per l'aeroporto di partenza alla bibita passando per pasti e souvenir.
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In generale, si può dire che sarà una vacanza economica!
Dove andare? Il
Marocco del nord presenta le belle città di Fez, Rabat e Meknes,
oltre al caratteristico paese di Sefrou e alle zone rurali
circostanti. Antiche moschee e rovine romane, inoltre, sarebbero
in grado d’infondere un’effimera passione per la storia e la
cultura persino in un dromedario stanco.
Altre mete?
Anzitutto leggete di quest’altro itinerario di viaggio
marocchino.
Inoltre, agli amanti
del surf e della tintarella può interessare la costa marocchina
da Essaouira ad Agadir. Ci sono altre città storiche come
Casablanca o Tangeri. Il nord del Marocco ha un fascino
mediterraneo, mentre la catena dell'Atlante presenta
spettacolari paesaggi d'alta montagna.
Per la mia prima volta in Marocco, approfittai di un comodo volo low-cost verso Fez (o anche Fes) per fare una gita di un weekend parecchio lungo. Prenotammo
in anticipo un’auto a noleggio e una camera in un hotel (Ryad Bahia)
di Meknes.
.Il nostro alloggio era
nel mezzo dei vicoli di Meknes, ma
decidemmo di dedicare il primo giorno del nostro itinerario di viaggio in Marocco alla vicina Fez. Prendemmo quindi la
nostra Peugeot a noleggio e raggiungemmo la storica città
imperiale.
Fez
s’estendeva in una piana tra le colline. Avvicinandosi, la vista
dall’alto della città era notevole, con quell’agglomerato di
case tanto denso che sembrava impossibile ci potessero essere
anche solo un paio di vie tra di esse.
In effetti, non
c’erano vie, ma vicoli angusti, tra cui ci facemmo accompagnare da una guida che ci aveva approcciato.
Era venerdì, il
giorno di festa e preghiera, quindi la città era più tranquilla
del solito, data la quasi totale assenza delle bancarelle del
mercato. Si camminava meglio, ma si perdeva un po’ lo spirito
della città (un po' un errore in questa vacanza). Notammo frotte di uomini e, separatamente, donne
che uscivano dalle moschee.
Ogni tanto,
la nostra guida un po' integralista commentava scandalizzato sul fatto che troppe donne marocchine
non indossassero più il velo e che i costumi si stessero
involgarendo sulla copia di quelli occidentali.
Nel caratteristico,
immenso e labirintico centro storico di Fez rimanemmo
particolarmente colpiti dalle tintorie, dei luoghi estremamente
puzzolenti dove vengono conciate le pelli. Usavano tinte
naturali, tipo lo sterco di non so quale animale. Tutto ciò
avrebbe dovuto convincerci a non utilizzare mai più nulla in
pelle, ma invece comprammo un puffo blu.
Pranzammo in un posto
consigliato dalla guida (che sicuramente si prese la sua mancia,
ma pagammo poco). Nel pomeriggio la vacanza continuò percorrendo vicoli
e piazze della Medina, tra una moschea e una Medersa (scuola
coranica). Fummo invitati a entrare in un negozio di tappeti,
bello e strabordante di tessuti appesi, in cui non comprammo nulla offendendo venditori e guida.
Finita la gita, ripartimmo in auto per Meknes, suonando il clacson
all’impazzata per far scansare i bambini dalla strada. Guidare era un divertimento, a metà tra un gioco e una festa.
Sabato visitammo i
vicoli di Meknes, poi, in una gita su un calesse trainato
da cavalli – un’attività davvero troppo turistica, ma fu
divertente – girammo tra palazzi imperiali, mausolei e porte tra
le mure (come la bella Bab Mansour), ammirando queste notevoli
opere dell’architettura araba. Rimanemmo particolarmente stupiti
dalle stalle imperiali, con enormi colonne in pietra.
Nel pomeriggio
girammo per il vivace mercato e la Medina. Meknes ci piacque
molto e fummo contenti d’averla come nostra base della vacanza.
La cena fu ottima, ancora una volta. Poco vario il cibo
marocchino, forse, ma con sapori sempre notevoli, probabilmente
per merito delle fortissime spezie.
Il giorno dopo
demmo una svolta al nostro itinerario di viaggio in Marocco e partimmo in auto per Rabat, distante 130 chilometri. Stranamente
era una bella strada quindi impiegammo poco più di un’ora per percorrerla.
Anche Rabat
era una città imperiale, ma si differenziava notevolmente da Fez
e Meknes. Primo, era sul mare; secondo, trattandosi della
capitale marocchina, era più dinamica e moderna; terzo, la
Medina non era fatta di edifici color sabbia, ma di casette
bianche con le porte azzurre. Sapeva di Grecia più che di
Marocco.
Il primo impatto con
Rabat fu la torre di Hassan, un imponente minareto, con gli
eleganti edifici religiosi e giardini circostanti. Ci dedicammo
poi al centro storico, che, con le sue belle viste sul mare, sul
fiume e sulla città dall’altra sponda (Salé), apprezzammo molto.
Era interessante notare che tra la moderna e dinamica Rabat e la
tradizionale, chiusa Salé c’era una differenza abissale.
Nei pressi di Rabat
c’è la necropoli di Chellah, o Sala Colonia, di origini
romane (con elementi fenici, ancora più antichi), e
fortificata nel medioevo dagli arabi. E’ un luogo spettacolare,
per la sua posizione in collina, in mezzo alla natura, con torri
diroccate e colonne millenarie su cui hanno nidificato gli
uccelli.
La costa a nord di
Rabat invece è tipicamente oceanica con lunghe spiagge sabbiose; il tramonto rossissimo fu strepitoso!
Lunedì era l’ultimo
giorno della nostra intensa vacanza. In auto ci dirigemmo allo
stupefacente paese di Moulay Idriss, arroccato su una collina.
Era un’antica città sacra, con un importante mausoleo. Ci
godemmo le belle viste sulla città, quindi vagammo per gli
scoscesi vicoletti e per l’animato mercatino.
Riprendemmo l’auto e guidammo fino
a Volubilis. Qui, in aperta campagna, sorgono
spettacolari rovine di un’antica città romana. Si distinguono
ancora degli edifici, dei templi e addirittura dei mosaici
all’aria aperta..
Eravamo molto soddisfatti, ma il nostro itinerario di viaggio in Marocco non era ancora finito!
Ripartimmo così per Sefrou, cittadina berbera abbarbicata alle
pendici dei monti dell’Atlante, ultima meta della nostra vacanza. Da un punto panoramico
potemmo scorgere delle cime innevate. Sefrou era molto
caratteristica, con la Medina, le mura e il mercatino di frutta
e verdura.
>Visitammo poi la
campagna attorno a Sefrou. In particolare, nelle colline
circostanti erano state scavate numerose grotte nella roccia
calcarea, grotte che in antichità erano state abitazioni. (Ok,
questa nota culturale non ha una precisione proprio pedantica,
ma non ricordo tutto).
La vacanza stava finendo e dovemmo dirigerci verso l'aeroporto, ma non c'erano indicazioni!
Forse era una tattica per trattenere i turisti. Già stavamo pensando di prolungare il nostro itinerario di viaggio, quando, a suon di tentativi e chiedendo
consiglio a un anziano che a malapena sapeva in che continente
si trovasse trovammo la retta via. Arrivammo così in tempo
all’aeroporto, consegnammo l’auto, sorprendentemente senza danni,
e tornammo in Italia.
Fu una vacanza
memorabile per i luoghi visitati e per le sensazioni che ci
offrì. Mi rimase il desiderio di tornare a visitare il Marocco,
paese povero, ma che può dare molto. E, in effetti, in Marocco tornai.
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